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L’intervento di Gianluigi Gugliermetto a Casa Cares (Aprile 2010)

La benedizione di coppie dello stesso sesso: possibilità e liturgie
di Gianluigi Gugliermetto, Casa Cares, 17 aprile 2010

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“Il buon pastore dà la sua vita per le pecore”

Predicazione tenuta da Andrea Panerini il 16 aprile 2010 a Casa Cares in occasione del ritiro-convegno dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva”

Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore. Il mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga (e il lupo le rapisce e disperde), perché è mercenario e non si cura delle pecore. Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie conoscono me, come il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. Ho anche altre pecore, che non sono di quest’ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore. Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi. Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest’ordine ho ricevuto dal Padre mio». Nacque di nuovo un dissenso tra i Giudei per queste parole. Molti di loro dicevano: «Ha un demonio ed è fuori di sé; perché lo ascoltate?» Altri dicevano: «Queste non sono parole di un indemoniato. Può un demonio aprire gli occhi ai ciechi?»
In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno, e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: «Fino a quando terrai sospeso l’animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo uno».

Gv. 10,11-30

Cari fratelli e care sorelle,
questa pericope che costituisce il brano della predicazione di questa domenica è un testo molto conosciuto nella cristianità. In quasi tutte le liturgie delle chiese cristiane è collocato la seconda o la quarta domenica dopo la Pasqua: tutti noi lo conosciamo eppure poche volte ci siamo soffermati veramente sul suo significato profondo. E’ facile imbattersi in illustrazioni e sermoni allegorici  dove si tende a banalizzare la portata teologica del “buon pastore”, riducendo Gesù a una figurina da scambiare con altre. Questo brano invece è centrale in tutta la teologia giovannea ed è uno degli elementi fondamentali di tutto il Nuovo Testamento.
In greco il termine “kalòs” più che “buono” significa “generoso” oppure “perfetto”: la perfezione di Gesù, che lui ci offre perchè noi la possiamo imitare, è la perfezione dell’agape, dell’amore cristiano che si realizza – nella sua più alta espressione –  nella croce “scandalo per i giudei, follia per i greci” (1Cor. 1,23), nel completo dono di sé nei confronti degli altri, nel sacrificio più alto.
Il riferimento, qui, alla morte di Gesù è evidente, ma – più di ogni altra cosa – è evidente il senso, il significato di questa morte: Gesù muore affinchè nessuno più possa morire, perde la vita per donarla agli altri, perisce affinchè nessuno possa perire, subisce una violenza inaudita perchè non vi sia più violenza, subisce lo scherno dei soldati e del popolo perchè non vi possa essere più alcuna discriminazione ma rispetto per la dignità di ogni essere umano, subisce un processo iniquo perchè nessuno possa più giudicare, muore solo – abbandonato dai suoi – perchè nessuno sia lasciato più solo di fronte alla sofferenza.
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Fraternità e condivisione

Cronaca della due giorni di Casa Cares

Si è svolto a Reggello (Firenze) il 17 e il 18 aprile scorsi, nella splendida cornice di Casa Cares, il I ritiro-convegno dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Evangelici su Fede e Omosessualità”. Il tema proposto dalla Segreteria dell’Associazione era “Dove andrai tu, andrò anch’io: omoaffettività e benedizioni delle coppie dello stesso sesso” e l’evento ha visto accorrere numerosi partecipanti omo ed eterosessuali, soprattutto dal nord e dal centro Italia e con una significativa presenza dalla Sardegna, realtà territoriale dove non esistono gruppi o associazione di omosessuali credenti e dove il movimento GLBT è molto limitato.
Il pomeriggio del sabato ha espresso principalmente le relazioni dei tre ospiti: il pastore e teologo valdese Fulvio Ferrario (docente di teologia sistematica alla Facoltà valdese di Teologia di Roma) ha cercato di dare un inquadramento sistematico all’omoaffettiva rispetto alla teologia cristiana. Ferrario, pur dichiarandosi non specialista della materia, ci ha offerto degli ottimi spunti di riflessione: demolendo il concetto di teologia “naturale” tanto cara al Vaticano, ha richiamato gli scritti di Tommaso d’Aquino e dei Padri della Chiesa definendo paradossale e incomprensibile la scelta etica della Chiesa cattolica proprio alla luce degli stessi fondamenti della teologia cattolica ed è poi passato ad illustrare sia le posizioni delle chiese protestanti in Italia che una breve ermeneutica biblica spiegando come non si possa ricavare un’etica attuale dalla lettura letteralistica dei versetti della Scrittura senza correre il rischio di essere ideologici e di forzare la Bibbia stessa in una direzione o in un’altra. Il professor Ferrario si è poi dichiarato favorevole alle benedizioni delle coppie omosessuali nelle chiese valdesi proponendo un percorso “dal basso”: prima una concordata sperimentazione di alcuni anni nelle comunità locali a cui dovrebbe seguire un dibattito sinodale sulla base delle esperienze comunitarie.
Il teologo episcopale Gianluigi Gugliermetto è invece entrato, con la sua relazione, nello specifico liturgico delle benedizioni di coppie dello stesso sesso, facendo un’ampia disamina storica sulle benedizioni “di amicizia” nella chiesa antica e in modo particolare in quella orientale e facendo presente gli ultimi studi in materia. Si è poi spostato sulla descrizione delle benedizioni che vengono praticate nella chiesa episcopale degli Stati Uniti, da cui proviene, illustrando anche le molteplici liturgie adottate e proponendo alcune idee anche per la realtà italiana.
Infine, reduce da uno sfibrante viaggio di oltre dieci ore, è intervenuto don Franco Barbero che ci ha parlato della sua esperienza pastorale quarantennale con le persone omosessuali e transessuali facendo la storia del suo personale percorso e raccontando l’esperienza di decine di coppie gay e lesbiche che ha personalmente benedetto e di cui ha liturgicamente riconosciuto l’unione sottolineando la grande libertà e pluralità dei riti e delle esperienze fatte. Al termine di ogni intervento il pubblico è intervenuto con riflessioni e domande. Prossimamente su questo sito saranno disponibili le trascrizioni degli interventi.
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Il 17 e 18 aprile don Barbero e Ferrario a Casa Cares con “Fiumi d’acqua viva”

E’ quasi tutto pronto per l’avvio, il 17 e 18 aprile, del ritiro – convegno dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Evangelici su Fede e Omosessualità” dedicato quest’anno all’omoaffettività e alle benedizioni delle coppie dello stesso sesso con il versetto “Dove andrai tu, andrò anch’io” (Rut 1,16). La due giorni avrà luogo nella splendida struttura di Casa Cares (Reggello – Firenze) che vedrà la partecipazione di ospiti del calibro di don Franco Barbero, il teologo valdese Fulvio Ferrario e quello episcopale Gianluigi Gugliermetto. Il pomeriggio di sabato 17 i lavori avranno inizio alle 15.30 con le presentazioni dei partecipanti e le relazioni degli ospiti che saranno successivamente discusse in piccoli gruppi. Dopo una cena offerta dalla struttura ospitante, vi sarà una serata di preghiera comunitaria. Domenica 18, dopo la colazione comunitaria, proseguirà la riflessione comune in assemblea plenaria circa le relazioni del giorno precedente e l’esperienza vissuta a Casa Cares. Il ritiro si concluderà con il culto evangelico della tarda mattinata e il pranzo. Sono ancora liberi gli ultimi posti per pernottare, per le prenotazioni contattate la Segreteria dell’Associazione via mail fiumidacquaviva@gmail.com o telefonando al 333.2876387 (Andrea)
Potete scaricare dal nostro sito il programma del ritiro.

Fulvio Ferrario (Milano, 1958), pastore e teologo valdese, è professore ordinario di teologia sistematica alla Facoltà Valdese di Teologia a Roma. Studioso di Karl Barth e Dietrich Bonhoeffer, tra le sue opere segnaliamo Libertà di credere (2000) e Tra crisi e speranza (2008).
don Franco Barbero (Savigliano, 1939) è presbitero cattolico dimesso allo stato laicale nel 2003 dall’allora cardinale Ratzinger, anche se si sente ancora pienamente nel suo ministero. E’ tuttora animatore spirituale della Comunità di base di Pinerolo (TO) e commentatore della realtà religiosa italiana. Sostenitore delle benedizioni alle coppie omosessuali da trent’anni, ha personalmente celebrato numerose unioni gay dentro la sua comunità.
Gianluigi Gugliermetto è teologo episcopale

Location

Casa Cares è una struttura della Chiesa Valdese situata dentro la settecentesca Villa “I Graffi” in località Pietrapiana (Reggello – Firenze) a pochi chilometri da Vallombrosa, in una delle zone più belle d’Italia e della Toscana. Vi si giunge attraverso la SR 69 (Pontassieve/Vallombrosa), attraverso l’uscita Incisa Valdarno dell’A1 o tramite collegamento ferroviario dalla stazione di Firenze SMN a pochi chilometri dalla villa.
www.casacares.it

Omoaffettività e benedizione delle coppie gay: il ritiro 2010 dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva”

Sabato 17 e Domenica 18 aprile 2010 avrà luogo un ritiro-convegno sul tema “Dove andrai tu, andrò anch’io” (Rut 1,16) – Omoaffettività e benedizioni di coppie dello stesso sesso.
Lo comunica la Segreteria dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Evangelici su Fede e Omosessualità”, promotrice dell’evento. La due giorni prevederà momenti di alto profilo teologico e culturale intervallati da preghiere e meditazioni.
Interverranno, tra gli altri, don Franco Barbero (prete cattolico dimesso allo stato laicale da Ratzinger in quanto, tra le altre cose, ha benedetto le coppie omosessuali), il teologo valdese Fulvio Ferrario (docente di teologia sistematica alla Facoltà valdese di Roma) e la pastora metodista Mirella Mannocchio (membro della commissione liturgica battista, metodista e valdese).
Casa Cares è una struttura della Chiesa Valdese situata dentro la settecentesca Villa “I Graffi” in località Pietrapiana (Reggello – Firenze) a pochi chilometri da Vallombrosa, in una delle zone più belle d’Italia e della Toscana.
E’ possibile prenotare la propria presenza entro il 20 marzo. Per informazioni, costi e problemi logistici è possibile scrivere una mail alla segreteria dell’associazione all’indirizzo fiumidacquaviva@gmail.com oppure alla Casella Postale 18082 – Uff. post. 18 FI – Via Cavour, 71/A – 50129 Firenze.
Per contatti urgenti chiamare il numero 333.2876387

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