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Dal 26 al 28 novembre convegno FGEI Toscana a Casa Cares su “Ecologia e sostenibilità”

Volentieri riceviamo e mettiamo all’attenzione di soci, simpatizzanti e lettori del nostro sito. (red)

Testimonianze da Casa Cares

Abbiamo aperto questa pagina per raccogliere le testimonianze inviate dai partecipanti della due giorni del 17 e 18 aprile scorso (red.)

Mi sarebbe piaciuto vivere due giorni di vera fratellanza cristiana, quando ho pensato di partecipare all’incontro di Casa Cares, e mi porterò sempre il ricordo di un’esperienza ricca e serena, che non ha deluso questa mia aspettativa. Come ha detto il padre di Andrea durante la serata di preghiera, anche io ho sentito non solo amicizia ed empatia, ma qualcosa di più… Ognuno di noi aveva una storia diversa, proveniva da zone geografiche lontane fra di loro, sentiva di aderire alla chiesa valdese o a quella cattolica; anche le età erano davvero variegate, eppure ci siamo incontrati, penso, riconoscendo sempre nell’altro un fratello, senza giudicare o mettere troppo in luce quello che ci differenzia. Al rientro è forte la sensazione di non aver saputo dare sè stessi al massimo (a proposito di questo devo specificare di avere un carattere timido che non mi aiuta), ma non sono mancate quelle occasioni che ci hanno permesso di superare anche questo. Penso per esempio alla serata di preghiera, che anche secondo me è stato un momento molto intimo e di comunione profonda, durante la quale a qualcuno si sono anche bagnati gli occhi con qualche lacrima. E’ stato bello conoscere e incontrare di nuovo delle persone tanto positive, che raccolgono la propria omosessualità come un dono e semplicemente vivono la propria vita, senza che i giudizi dei vertici ecclesiastici e quelli  degli altri più in generale ci “scippino” anche la nostra serenità. Penso che porterò dentro soprattutto questo: aver conosciuto bellissime storie d’amore, aver incontrato don Barbero, e conosciuto un modo molto bello di essere Chiesa. La realtà di tutti i giorni è un pò dura e certe volte sconfortante, ma così ho saputo che “è possibile”, e non lo dimenticherò tanto presto.

(Davide da Cagliari)

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Fraternità e condivisione

Cronaca della due giorni di Casa Cares

Si è svolto a Reggello (Firenze) il 17 e il 18 aprile scorsi, nella splendida cornice di Casa Cares, il I ritiro-convegno dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Evangelici su Fede e Omosessualità”. Il tema proposto dalla Segreteria dell’Associazione era “Dove andrai tu, andrò anch’io: omoaffettività e benedizioni delle coppie dello stesso sesso” e l’evento ha visto accorrere numerosi partecipanti omo ed eterosessuali, soprattutto dal nord e dal centro Italia e con una significativa presenza dalla Sardegna, realtà territoriale dove non esistono gruppi o associazione di omosessuali credenti e dove il movimento GLBT è molto limitato.
Il pomeriggio del sabato ha espresso principalmente le relazioni dei tre ospiti: il pastore e teologo valdese Fulvio Ferrario (docente di teologia sistematica alla Facoltà valdese di Teologia di Roma) ha cercato di dare un inquadramento sistematico all’omoaffettiva rispetto alla teologia cristiana. Ferrario, pur dichiarandosi non specialista della materia, ci ha offerto degli ottimi spunti di riflessione: demolendo il concetto di teologia “naturale” tanto cara al Vaticano, ha richiamato gli scritti di Tommaso d’Aquino e dei Padri della Chiesa definendo paradossale e incomprensibile la scelta etica della Chiesa cattolica proprio alla luce degli stessi fondamenti della teologia cattolica ed è poi passato ad illustrare sia le posizioni delle chiese protestanti in Italia che una breve ermeneutica biblica spiegando come non si possa ricavare un’etica attuale dalla lettura letteralistica dei versetti della Scrittura senza correre il rischio di essere ideologici e di forzare la Bibbia stessa in una direzione o in un’altra. Il professor Ferrario si è poi dichiarato favorevole alle benedizioni delle coppie omosessuali nelle chiese valdesi proponendo un percorso “dal basso”: prima una concordata sperimentazione di alcuni anni nelle comunità locali a cui dovrebbe seguire un dibattito sinodale sulla base delle esperienze comunitarie.
Il teologo episcopale Gianluigi Gugliermetto è invece entrato, con la sua relazione, nello specifico liturgico delle benedizioni di coppie dello stesso sesso, facendo un’ampia disamina storica sulle benedizioni “di amicizia” nella chiesa antica e in modo particolare in quella orientale e facendo presente gli ultimi studi in materia. Si è poi spostato sulla descrizione delle benedizioni che vengono praticate nella chiesa episcopale degli Stati Uniti, da cui proviene, illustrando anche le molteplici liturgie adottate e proponendo alcune idee anche per la realtà italiana.
Infine, reduce da uno sfibrante viaggio di oltre dieci ore, è intervenuto don Franco Barbero che ci ha parlato della sua esperienza pastorale quarantennale con le persone omosessuali e transessuali facendo la storia del suo personale percorso e raccontando l’esperienza di decine di coppie gay e lesbiche che ha personalmente benedetto e di cui ha liturgicamente riconosciuto l’unione sottolineando la grande libertà e pluralità dei riti e delle esperienze fatte. Al termine di ogni intervento il pubblico è intervenuto con riflessioni e domande. Prossimamente su questo sito saranno disponibili le trascrizioni degli interventi.
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