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Il rispetto per il dolore del Creato
Venerdì scorso (29 novembre) ha avuto luogo, presso il Centro comunitario valdese di Firenze, il secondo incontro dell’anno sociale dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Pace, Giustizia e Salvaguardia del Creato” su “Creato e vegetarismo tra Bibbia, teologia e storia” condotto dall’ex Presidente Andrea Panerini, storico e laureando in teologia in vista del ministero pastorale nella Chiesa valdese. L’incontro è cominciato con una introduzione storica al vegetarismo dalle civiltà antiche (cultura degli autori biblici inclusa) per arrivare all’epoca contemporanea. Nella seconda parte dell’incontro il relatore ha dato vita, assieme ai numerosi intervenuti, ad un vero e proprio laboratorio biblico in cui ha spiegato e ha facitato la discussione basata sull’analisi di testi dell’Antico e del Nuovo Testamento centrati sul rapporto tra Dio, esseri umani e altri viventi. I partecipanti a questo laboratorio hanno tutti avuto modo di esprimersi a fondo sull’argomento proposto e sui testi e non sono mancate delle vivaci discussioni tra posizione diverse nel segno della correttezza e del rispetto reciproco. Il filo conduttore di tutta la serata è stato, comunque, un richiamo ad uno stile di vita più sobrio, ad un consumo di carne (quando non sia possibile farne a meno) più moderato (anche per motivazioni di salute, come ha spiegato il professor Marco Ricca) ed alla considerazione della sofferenza degli animali partendo dall’assunto che se nella Bibbia concede – solo per fini alimentari – lo sfruttamento e l’uccisione degli animali, Egli lo fa come riconoscimento del pervertimento dell’umanità e che nel mondo escatologico configurato dalla Scrittura nessun essere vivente ne ucciderà un altro. La discussione ha preso a fondo tutti i partecipanti che nessuno si è accorto dell’ora tarda, tanto che la serata, che inizialmente sarebbe dovuta termine verso le ore 23 si è protratta fino a mezzanotte e si è conclusa con un té comunitario.
Un tassello per una strada di dialogo e di mutuo rispetto

La relazione con Dio
Soddisfazione per i risultati raggiunti dall’Associazione e impegno per superare alcuni ostacoli
Venerdì 10 giugno ha avuto luogo a Firenze, presso la Chiesa metodista di Via de’ Benci, l’Assemblea generale dei soci dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Evangelici su Fede ed Omosessualità“. L’Assemblea ha approvato la Relazione morale 2010/2011 presentata dalla Segreteria e quella finanziaria relativo all’anno fiscale 2010.
“Siamo soddisfatti delle attività sociali che abbiamo potuto svolgere quest’anno – ha dichiarato il Presidente di “Fiumi d’acqua viva” Claudio Cardone – nonostante le difficoltà e gli impedimenti che si sono manifestati. In maniera particolare ha significato molto per noi il dibattito del 19 maggio su Unioni civili e benedizioni con l’onorevole Bachelet, il professor Redaliè e Valdo Spini che ha rappresentato una svolta per la nostra consapevolezza sociale e umana sugli argomenti trattati. E’ stato possibile riallacciare proficui rapporti con il gruppo di cattolici romani omosessuali “Kairos” e di questo non possiamo che essere lieti nel nome del comune Signore Gesù Cristo. E’ invece da rilevare – conclude Cardone – con molto dispiacere che, nonostante i nostri numerosi approcci, ancora non è stato possibile fare altrettanto con la REFO (Rete Evangelica Fede e Omosessualità) di Roma. Preghiamo l’Eterno che ci faccia comprendere l’importanza dell’unità e che il nostro unico scopo è la proclamazione del Suo Evangelo al di là di divisioni politiche o personali. Confidiamo che queste incomprensioni possa essere superate quanto prima.”
Il Segretario Marta Torcini ha espresso la sua soddisfazione sia per la qualità delle attività proposte che per i progressi fatti in ambito ecumenico. Per quanto riguarda il bilancio dell’Associazione “nonostante alcune spese gravose nel 2010 il saldo è in attivo e questo è un piccolo miracolo anche grazie ai numerosi contributi volontari che soci, sorelle e fratelli hanno voluto donarci. E’ necessario procedere con maggiore capillarità al tesseramento per ampliare ulteriormente la base associativa – ha concluso il Segretario di “Fiumi d’acqua viva” – e amministrare con trasparenza i fondi che sono a nostra disposizione.”
Si è proceduto successivamente alle elezioni suppletive dovute alle dimissioni anticipate, per motivi personali e per un adeguamento professionale, dalle loro cariche di Lorenzo Bussoli ed Alison Walker (Segreteria) ed Elisa Cesan (Collegio dei Revisori dei Conti). Al loro posto sono stati eletti in Segreteria Elisa Cesan e Marco Valdo Parrotta (della comunità valdese di Catanzaro e attualmente domiciliato in provincia di Roma) e Lorenzo Bussoli è stato eletto nel Collegio dei Revisori dei Conti. Alla pastora metodista Alison Walker, che ha lasciato l’incarico per il grande lavoro che sta svolgendo nella sua comunità ma che rimane a disposizione dell’associazione per le attività sociali e per la consulenza teologica, è andato un caloroso ringraziamento da parte dell’Assemblea, della Segreteria e del Presidente Claudio Cardone.
Successivamente si è svolto lo studio biblico conviviale presieduto dall’ex Presidente Andrea Panerini, studente in teologia in vista del ministero pastorale. La discussione si è sviluppata soprattutto sul concetto di agape e sulla domanda: Dio ha bisogno di noi? La conversazione è stata molto vivace e ha potuto esprimere una pluralità di posizioni introdotte da una panoramica storico-teologica sull’argomento, allietata dalla cena preparata dai volontari di “Fiumi d’acqua viva”.
La prossima serata biblica avrà come relatore il teologo episcopale Gianluigi Gugliermetto. A breve, su questo sito, il programma completo della serata.
Il 10 giugno a Firenze “Fiumi d’acqua viva” a congresso
Assemblea generale dei soci, studio biblico e festa finale presso la Chiesa metodista di Via de’ Benci
L’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Evangelici su Fede e Omosessualità” si riunisce venerdì 10 giugno a Firenze per una intensa giornata congressuale presso la Chiesa metodista fiorentina (Via de’ Benci – pressi Piazza Santa Croce) che si pone come una degli appuntamenti conclusivi dell’anno sociale. “E’ importante riunirci e discutere cosa è andato e cosa non è andato nella nostra azione quest’anno – afferma Claudio Cardone, Presidente di “Fiumi d’acqua viva” – E’ stato un anno di assestamento impegnativo e complicato ma credo che possiamo essere tutto sommato contento dei risultati conseguiti e del lavoro ecumenico svolto. Chiediamo a tutti i soci e i simpatizzanti di partecipare e di dare utili spunti per migliorare il nostro lavoro e fare le giuste critiche”.
La giornata congressuale inizierà alle ore 17 (seconda convocazione assembleare) con l’Assemblea annuale dei soci, chiamati a discutere e votare il bilancio sociale e la relazione morale, a proporre indirizzi per il futuro anno sociale e discutere tematiche generali circa il campo d’azione dell’associazione stessa. Nell’Ordine del Giorno sono previste anche variazioni allo Statuto sociale ed elezioni suppletive degli organi sociali. Hanno diritto di voto i soci in regola con il pagamento delle quote sociali (e non aventi altri motivi ostativi) alle ore 15 del 10 giugno, è ammessa la delega.
Alle ore 18.30 (salvo prolungamenti assembleari imprevesti, in ogni caso dopo la fine dell’assemblea stessa) avrà luogo uno studio biblico su “La potenza del nulla” (Giovanni 12,25) condotto dall’ex Presidente Andrea Panerini, studente di teologia in vista del ministero pastorale. Prendendo lo spunto dal capitolo omonimo del volume di E. Green “Il Dio sconfinato” Panerini realizzerà un laboratorio biblico-teologico sulla gratuità dell’agape, l’amore cristiano simboleggiato dalla croce del Cristo morto per tutta l’umanità. Il versetto biblico scelto per questo appuntamento recita: “Chi ama la sua vita, la perde, e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà in vita eterna“: si va verso un nichilismo cristiano oppure è necessario una ridefinizione del “nulla”, dell’amore incondizionato che porta paradossalmente a “odiare” la propria vita?
La giornata si concluderà con una cena organizzata dai volontari dell’Associazione e una festa di fine anno anche per festeggiare alcuni fratelli e sorelle che compiono delle scelte ecclesiastiche importanti. “E’ davvero necessario fare anche festa – aggiunge Marta Torcini, Segretario di Fiumi d’Acqua Viva – dopo un anno molto intenso e ricco di soddisfazione. E’ una occasione per stare insieme, ringraziare il Signore e permettere anche nuove persone di avvicinarsi a noi. Tutti, uomini, donne, trans, etero, gay, bisessali, cristiani e non sono invitati a questa festa”.
La Segreteria di Fiumi d’Acqua Viva chiede a chi è interessato alla cena e alla festa di prenotarsi possibilmente entro il giorno precedente (9 giugno).
Per info:
www.fiumidacquaviva.org
fiumidacquaviva@gmail.com
3487453594 Claudio Cardone, Presidente
3293276430 Marta Torcini, Segretario
Assemblea dei soci convocata per il 10 giugno 2011
Coesistenza nel rispetto reciproco: cristiani a confronto sull’omosessualità
Conversazione di Andrea Panerini con Paolo Ricca
Paolo Ricca (Torre Pellice, 1936) è uno dei massimi teologi italiani. Ha insegnato dal 1976 al 2002 Storia della Chiesa alla Facoltà valdese di teologia. Consacrato pastore della Chiesa valdese nel 1962, ha esercitato il ministero pastorale nella Chiesa valdese di Forano (1962-66) e di Torino (1966-76). Per conto dell’Alleanza riformata mondiale ha seguito il Concilio Vaticano II come giornalista accreditato, redigendone un commento teologico diffuso in diverse lingue. Insegna tuttora, come professore ospite, presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma. È stato per 15 anni membro della Commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese con sede a Ginevra. Ha lavorato in diversi organismi ecumenici. In Italia collabora regolarmente al lavoro Segretariato Attività Ecumeniche (SAE). È stato per due mandati presidente della Società Biblica in Italia. Nel febbraio del 1999 ha ricevuto un dottorato honoris causa in teologia dall’Università di Heidelberg e nel 2008 il «Predigtpreis – Kategorie Lebenswerk» del Verlag für die Deutsche Wirtschaft AG. Dirige, per la casa editrice Claudiana di Torino la collana «Lutero. Opere scelte».
Panerini: In quale occasione ha avuto modo di incontrare per la prima volta – durante il suo ministero pastorale – una persona omosessuale?
Ricca: Se ricordo bene tutto, l’incontro che più mi ha impressionato e mi ha obbligato a prendere coscienza della realtà omosessuale è quello con una persona che negava di essere gay, che non voleva essere omosessuale. Per questo motivo si era sposato, aveva avuto cinque figli, fedele – a suo dire – a sua moglie, ma giunto in una età più matura della sua vita personale non poté fare a meno di prendere visione di questa sua identità omosessuale, una disposizione che egli aveva sempre negato ma che alla fine ha prevalso e non poteva più essere rimossa. Mi chiese, ricordo, che cosa avrebbe dovuto fare, se dichiararsi alla famiglia e abbandonarla fisicamente, uscire dall’equivoco oggettivo che egli stesso aveva creato per essere se stesso, oppure se lo consigliavo di continuare a fingere di essere quello che non era.
Un terreno di incontro
Venerdì 17 settembre si è svolta, presso i locali della Chiesa metodista di Firenze in via de’ Benci, la serata di inaugurazione dell’anno sociale dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Evangelici su Fede e Omosessualità”. Davanti a un pubblico numeroso e interessato Andrea Panerini (ex Presidente dell’Associazione e neo-studente alla Facoltà valdese di Teologia in vista del ministero pastorale) ha illustrato le linee guida del volume di Elizabeth E. Green “Il Dio sconfinato” (Claudiana ed.) che farà da filo conduttore di tutti gli incontri biblico-teologici dell’anno 2010/2011. Panerini ha lungamente parlato della visione di un Dio che va al di là di leggi e ipocrisie umane per farsi interamente uomo nella croce di Cristo: una meditazione della Parola che respinge gli stereotipi imperanti nel nostro mondo contemporaneo occidentale dominato dall’ideologia machista, sessista, omofoba e capitalista. “Dio, afferma la Green, travalica ogni barriera sia di tipo fisico che culturale, per andare verso l’incontro con l’altro, con la sua fisicità, il suo dolore, per esaltare – e qui è evidente il raccordo con Karl Barth – la sua umanità, una umanità anche sofferente ma che può utilizzare per prendere in braccio l’uomo e condurselo vicino”. Numerosi gli interventi dei presenti che hanno spaziato su vari argomenti, dalla bontà di Dio alla difesa del creato e della dignità degli altri animali, quest’ultimo tema abbastanza sentito dalla platea. Il relatore, nella sua replica, ha criticato la teologia di Tommaso d’Aquino
che ha creato “un modello di comprensione teoricamente perfetto e razionale di Dio, quando in realtà la comprensione dell’essere umano sull’Onnipotente è minima e si deve affidare alla Grazia. Essa ha avuto un ruolo importante nell’evoluzione del pensiero cristiano ma il problema viene a crearsi quando realtà ecclesiali continuano a rifersi più o meno integralmente a queste correnti teologiche, peraltro già fortemente criticate dai Riformatori cinquecento anni fa”.
Giampaolo Pancetti, presente alla serata in rappresentanza della Parrocchia S. Vincenzo di Lerins (Firenze) della Chiesa veterocattolica dell’Unione di Utecht, si è rallegrato per il livello delle attività di “Fiumi d’acqua viva” e ha assicurato l’appoggio della sua comunità per le attività associative ed ha ribadito, rispondendo al relatore, l’importanza della teologia medioevale per le chiese di tradizione cattolica, pur riconoscendo la vivacità delle teologie contemporanee e la non applicabilità all’etica di impostazioni tomiste.
Ha portato un saluto a nome del Consiglio regionale della Toscana il consigliere Mauro Romanelli (del gruppo Federazione della Sinistra – Verdi) che, da ateo dichiarato, ha ribadito il suo sostegno a realtà associative che “creino un ponte tra laici e credenti, tra confessioni e fedi per la realizzazione di una società plurale ed equilibrata in cui la presenza delle religioni sia seme di pace e di concordia e non di tensioni. In questo – ha precisato Romanelli – associazioni come la vostra sono un seme importante e un terreno fertile di incontro”.
La serata è proseguita con una cena comunitaria preparata dai volontari dell’associazione, tra canti, inni e preghiere.
Il prossimo appuntamento con “Fiumi d’acqua viva” avrà luogo Venerdì 15 ottobre alle ore 21.00 con una serata con la pastora Alison Walker su Luca 7,39: Il fariseo che lo aveva invitato, veduto ciò, disse fra sé: «Costui, se fosse profeta, saprebbe che donna è questa che lo tocca; perché è una peccatrice».
“Ringraziamo il Signore per la decisione del Sinodo valdese”
Cardone: l’approvazione delle benedizioni delle coppie dello stesso sesso una sfida positiva per la società italiana
Giovedì 26 agosto, nella sua sessione serale, il Sinodo dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi (Chiesa evangelica valdese) ha approvato a grande maggioranza (105 favorevoli, 9 contrari, 29 astenuti) un’atto che autorizza le comunità locali a procedere con le benedizioni di coppie dello stesso sesso qualora abbiano “raggiunto un consenso maturo e rispettoso delle diverse posizioni”.
“E’ con grande gioia che abbiamo appreso della decisione del Sinodo della Chiesa Valdo- Metodista di permettere ufficialmene le benedizioni delle coppie di persone dello stesso sesso – afferma il Presidente dell’Associazione Fiumi d’acqua viva Evangelici su Fede e Omosessualità Claudio Cardone – Questo evento è stato lungamente atteso da tante persone, omosessuali ed eterosessuali, evangelici e non. In un contesto – come quello italiano – dove la religione sembra (almeno in apparenza) abbia un peso preponderante in molti aspetti della vita, questo atto può essere di stimolo per la società civile, affinchè vi sia una sempre più ampia e consapevole convergenza sul concetto che l’amore tra due persone è sempre una benedizione per tutta la società. Certo, questo documento, basta leggerlo, non esprime l’unanimità di pensiero nella Chiesa, ed invita perciò le singole comunità a continuare nell’approfondimento di queste tematiche, nella prospettiva, auspichiamo, di una sempre maggiore condivisione dell’atteggiamento inclusivo verso le persone omosessuali, che già si può ritrovare in alcune chiese locali. All’approvazione di questo atto del Sinodo – continua Cardone – si è giunti attraverso tensioni (anche a mezzo stampa) tra favorevoli e contrari, tensioni non sempre all’altezza dell’importanza del tema trattato e della sede in cui si discuteva, la massima autorità di una chiesa presbiteriana, cioè il suo Sinodo. Attestiamo la fondamentale correttezza della dialettica e della discussione anche se ad atteggiamenti di aggressione verbale da parte di alcuni contrari si sono contrapposte provocazioni di alcuni che pur si dichiaravano favorevoli e che noi non approviamo di certo. Ci auguriamo che l’invito ad approfondire il dibattito serva anche a stemperare le tensioni che si sono prodotte e a lavorare per il bene delle chiese. Questa votazione, riteniamo, deve essere una sollecitazione forte per quelle realtà, come la nostra Associazione, nell’impegno per una rinnovata testimonianza dell’Evangelo e del fatto che esso sia luce anche nei confronti delle persone e delle realtà “diverse”: in particolare, riteniamo che sia nostro preciso dovere impegnarci a portare il dibattito laddove vi siano ostilità e diffidenza; diversamente il nostro agire avrebbe poco senso. Desideriamo ringraziare – conclude il Presidente di Fiumi d’acqua viva – tutti coloro che, in questo Sinodo e negli anni precedenti, hanno reso possibile, con il loro impegno e la loro testimonianza, questo risultato; in particolare indirizziamo il nostro ringraziamento alla Moderatora della Tavola Valdese, la pastora Maria Bonafede, al Presidente del Sinodo Marco Bouchard, al nostro ex Presidente Andrea Panerini che anche quest’anno ha collaborato con la presidenza sinodale in qualità di verbalista, alla pastora Alison Walker, a tutti/e i pastori/e e deputati/e che hanno votato a favore di questo importante atto e si sono impegnati a progredire sempre nell’amore di Dio, a tutti coloro che hanno organizzato e collaborato con il Sinodo di quest’anno.”
“Questo documento del Sinodo contiene un invito chiaro alle chiese locali a meditare su questo argomento – chiosa Marta Torcini, Segretaria dell’Associazione – ed in particolare sollecita coloro che hanno responsabilità pastorali ad impegnarsi nel collaborare costruttivamente con le realtà che già si occupano della tematica in uno spirito di mutua comprensione, affinchè le persone non percepiscano più l’essere omosessuali come un problema, ma semplicemente come un altro modo di essere figli e figlie di Dio. Auspichiamo che questa collaborazione non venga mai meno e porti abbondante frutto.”
La Segreteria dell’Associazione Fiumi d’acqua viva – Evangelici su Fede e Omosessualità desidera lodare ancora il Signore per questa notizia che ci riempie di gioia, certi che sia Lui la fonte prima di ogni gioia e benedizione.
Lettera di dimissioni del Presidente Panerini
Riceviamo e subito pubblichiamo per la lettura dei nostri soci e di tutti coloro che leggono il nostro sito.
Firenze, 1° giugno 2010
«Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap. 21,5)
Cari fratelli e care sorelle,
vi scrivo questa lettera per comunicarvi la mia irrevocabile decisione di dimettermi dalla carica di Presidente dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Evangelici su Fede e Omosessualità”. Questa decisione è maturata nelle ultime settimane principalmente pensando a due priorità personali: il mio trasferimento, nell’ottobre prossimo, a Roma presso la Facoltà Valdese di Teologia, finalizzato al ministero pastorale e la cura della mia poco solida salute, le cui condizioni sono note a molti di voi. Questi due fattori, uniti ad altri, mi fanno ritenere di essere incapace di ricoprire questa carica più a lungo.
Essere stato il Presidente di questa associazione fin dalla sua fondazione e, in precedenza, coordinatore per oltre due anni del gruppo della REFO da cui ha poi preso vita, è stato uno degli onori e delle soddisfazioni maggiori della mia vita: un onore non soltanto relativo all’aspetto istituzionale ma in primo luogo all’aver avuto il privilegio di conoscere, frequentare, gioire, soffrire e pregare con ognuno e ognuna di voi e con tutti coloro (chiese, gruppi, comunità, singole persone) che si sono aggiunti nel corso del nostro non sempre facile cammino.
Abbiamo fatto molto in questi ultimi mesi, per non parlare degli anni precedenti: da dicembre ad ora non solo serate bibliche e teologiche di notevole livello con ospiti di diverse confessioni cristiane, ma anche realizzato un culto cristiano dentro una cena conviviale con le comunità evangeliche (in primo luogo quella valdese) che ha toccato molti nel loro intimo; il convegno-ritiro di Casa Cares con Fulvio Ferrario, don Franco Barbero e Gianluigi Gugliermetto; la settimana di preghiera contro l’omofobia poche settimane fa, il nostro contributo per la realizzazione della Consulta contro l’omofobia del Comune di Firenze e l’impegno sociale e “politico” a sostegno dei diritti delle persone, senza mai cedere a strumentalizzazioni o ideologizzazioni che non hanno mai portato a niente nel nostro paese. Sono state esperienze per me faticose e tuttavia totalizzanti ed appaganti: quando una pluralità di uomini e donne che partecipano a queste attività possono dire – come molti hanno detto – che sono stati trasformati umanamente e nel loro percorso di fede dall’incontro con noi, fatica e perplessità svaniscono per lasciare il posto a una preghiera di ringraziamento nei confronti del Signore che si è servito di me e di tutti noi per i suoi scopi, nella certezza dell’inadeguatezza della mia persona di fronte a questi compiti.
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“Piego le ginocchia davanti al Padre”
Predicazione tenuta da Andrea Panerini il 16 maggio 2010 nel Tempio valdese di Firenze in occasione del culto contro l’omofobia
Per questo motivo piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome, affinché egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell’uomo interiore, e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, perché, radicati e fondati nell’amore, siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi quale sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Cristo e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio. Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo, a lui sia la gloria nella chiesa, e in Cristo Gesù, per tutte le età, nei secoli dei secoli. Amen.
Efesini 3,14-21
Cari fratelli e care sorelle,
avvicinandosi a questo testo non possiamo che riflettere sulla preghiera, in quanto questi versetti non sono altro che una vera e propria dossologia cioè una formula liturgica mediante la quale si loda Dio in sé o nella persona di Cristo: stilisticamente è di notevole efficacia e in molte chiese cristiane è utilizzata in alcune ricorrenze dell’anno ecclesiastico o per particolari veglie di adorazione. Un brano, però, che ha fatto discutere gli studiosi per secoli nella sua complessità redazionale. La questione riguardante l’autore della epistola agli Efesini è stata posta alla fine alla fine del XVIII secolo ma già Erasmo da Rotterdam aveva osservato la singolarità e l’originalità stilistica e di contenuto di questa lettera rispetto al resto del corpus paolino. Oggi il suo carattere deutero-paolino è quasi unanimamente accettato da esegeti di tutte le confessioni cristiane. Il fatto che una epistola sia deutero-paolina, quindi non scritta dalla mano di Paolo ma da uno dei suoi collaboratori o da una persona della scuola teologica dopo la morte dell’apostolo, non significa che non possa riprendere materiale paolino orale o scritto e che quindi rispecchi una sensibilità presente nella scuola che faceva riferimento stretto a Paolo stesso. Tuttavia Efesini indica una rappresentazione posteriore dell’apostolo: non vi è più la contestazione dello status dell’apostolato di Paolo né vi sono presenti i gravi conflitti tra giudeo-cristiani (ebrei convertiti al cristianesimo) e pagano-cristiani (i cristiani fuori dall’ambito giudaico) che invece sono importanti nelle lettere che l’analisi ha rilevato essere scritte o dettate da Paolo in persona. L’epistola viene datata tra l’80 e il 100 d.C. e le lettere di Ignazio di Antiochia (ca. 110 d.C.) sembrano riflettere una conoscenza dell’epistola. Il luogo di redazione sembra essere stato l’Asia minore. Leggi il resto di questa voce
Non violenza e Gospel alla Chiesa episcopale
Sabato 15 maggio alle ore 21 presso la Chiesa episcopale St. James in Via Rucellai ha avuto luogo una serata dal titolo “Omofobia e violenza: testimonianze cristiane non violente” con il saluto del canonico della chiesa, il reverendo Mark Dunnam, che ha sottolineato l’importanza della battaglia contro l’omofobia e i peccati delle chiese in questo ambito. Sono state illustrate tre testimonianze di personaggi non violenti. Il teologo episcopale Gianluigi Gugliermetto ha parlato di come i familiari di Matthew Sheppard (ragazzo che fu seviziato e ucciso negli USA nel 1998 perchè omosessuale) abbiamo cambiato idea sulla pena di morte da infliggere agli assassini del figlio proprio partendo dall’esempio cristiano della vittima. L’episodio scosse profondamente gli Stati Uniti e i recenti provvedimenti di Obama prendono origine proprio dal sacrificio di Matthew, luminoso esempio di cristiano omosessuale e di come dalla violenza si possa sempre far prevalere l’amore, seppur in mezzo a tanto dolore. Giampaolo Pancetti ha tentato di dare una collocazione all’opera di Francesco d’Assisi, raccontando episodi meno conosciuti della sua vita e cercando di attualizzarne il pensiero in una logica non violenta. Andrea Panerini, infine, ha illustrato la vita del pastore valdese Tullio Vinay, fondatore di Agape e del Centro Cristiano di Riesi (Sicilia), esempio di coerenza evangelica, uomo che ha sempre lottato contro le discriminazioni e per l’unità europea. Giusto tra le nazioni, salvò alcune decine di ebrei dalle persecuzioni nazifasciste durante il suo mandato di pastore nella chiesa valdese di Via Manzoni a Firenze. Ha moderato la serata Marta Torcini. Vi è anche stato un ampio dibattito e una preghiera. La serata è stata conclusa con alcuni canti gospel, offerti dal gruppo The Florence Gospel Choir School, a cui va il ringraziamento degli organizzatori. La serata è stata conclusa da un frugale buffet.
Un culto di memoria e di speranza
Si avvia alla conclusione la settimana di preghiera contro l’omofobia
FIRENZE – Il 16 maggio alle ore 10,30 presso il Tempio valdese di Via Micheli avrà luogo il culto ecumenico contro l’omofobia, atto conclusivo della Settimana di preghiera contro l’omofobia organizzata dall’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Evangelici su Fede e Omosessualità” in collaborazione con il Centro culturale protestante “Pietro Martire Vermigli”, la Libreria Claudiana, la chiesa valdese di Firenze, la chiesa metodista di Firenze, la chiesa battista di Firenze, la Parrocchia Vetero-Cattolica “S. Vincenzo di Lerins” e la Chiesa episcopale “St. James”.
La liturgia del culto è stata impostata da un comitato liturgico composto da valdesi, battisti, metodisti, vetero-cattolici, episcopali e cattolici (questi ultimi a titolo personale) e prevede testimonianze e uno specifico gesto di memoria ma anche di speranza. Il culto sarà presieduto da David Buttitta, predicherà Andrea Panerini.