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Nuova Presidente e nuova Segreteria per Fiumi d’acqua viva
Venerdì 21 giugno 2013 ha avuto luogo presso il Centro comunitario valdese in Via Manzoni a Firenze l‘annuale assemblea dei soci dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Pace, Giustizia e Salvaguardia del Creato”, assemblea particolarmente importante per la concomitante scadenza dei mandati triennali del Presidente Claudio Cardone e della Segreteria uscente. Presidente dell’assemblea è stato eletto, all’unanimità, l’ex Presidente Andrea Panerini e come scrutatore Giampaolo Pancetti.
Il dibattito è stato intenso, a tratti fortemente critico, nel quale sono stati valorizzati i buoni risultati anche istituzionali conseguiti dalla Segreteria uscente ma soprattutto le non poche potenzialità per il futuro, legate, in particolare, alle connessioni tra i vari temi oggetto di interesse da parte dell’associazione alla luce della Parola di Dio che offre strumenti per sostenere le persone all’interno di un cammino non privo di ingiustizie e difficoltà.
Il Presidente uscente Claudio Cardone ha manifestato l’intenzione di non ricandidarsi nella carica rimanendo a disposizione dell’associazione: “Ad ognuno il Signore concede dei doni – ha detto Cardone – e ho constatato che posso essere molto più utile in altri ruoli rispetto a quello presidenziale per il quale non ho l’habitus giusto. Vi prego di essere indulgenti con i miei tanti errori e di valorizzare quello che di buono è stato realizzato in questi tre anni.”
Con oltre l’80% dei voti validi è stata quindi eletta Presidente Marta Torcini, valdese, nei tre anni appena passati già Segretario dell’associazione, giurista impegnata nella difesa dei diritti civili e degli animali, cultore di Diritto ecclesiastico presso l’Università di Firenze e di Bologna. “Poiché l’associazione ha veramente molte potenzialità – ha dichiarato la nuova Presidente – e risorse culturali ed etiche molto forti, sarà possibile sviluppare per i prossimi tre anni un programma di iniziative qualitativamente di alto livello, con continuità, cercando di rafforzare lo spirito comunitario cristiano, diffondendo la solidarietà cristiana e i valori dell’Evangelo. Mi piacerebbe rafforzare i legami con le comunità che costituiscono le chiese cristiane fiorentine ma anche estendendo la collaborazione ad altre realtà religiose con le quali possiamo trovare punti d’incontro su valori fondamentali quali il rispetto della persona umana e dell’ambiente.”
Oltre alla neo-Presidente Marta Torcini, l’Assemblea ha eletto nella nuova Segreteria Claudio Cardone (valdese), Elisa Cesan (valdese) e Giampaolo Pancetti (segretario – anglicano di rito veterocattolico). Revisori dei conti sono, invece stati eletti Maristella Agostini (presidente del Collegio dei Revisori – cattolica romana) e Duccio Braccaloni.
Il 10 maggio a Firenze serata contro la violenza
La violenza è stato il tema dell’incontro del 10 maggio organizzato dalla nostra associazione, in collaborazione con la Chiesa Anglicana di rito vetero cattolico e la Chiesa Valdese di Firenze, in occasione della settimana contro la violenza omofoba. La scelta di affrontare anche altri tipi di violenza è nata dalla considerazione che la violenza non è diversa se rivolta contro le persone GLBT piuttosto che contro le donne, contro i bambini piuttosto che di chi è di fede diversa. La sua origine essenziale è infatti sempre la stessa: il disconoscimento del valore degli altri. Violenza sulle donne, sui bambini, sulle persone GLBT e sulle persone di diversa fede religiosa sono stati perciò i quattro temi affrontati. I dati emersi dalle relazioni (pubblicate in questo sito) sono agghiaccianti: la violenza sui più deboli e/o sui diversi è in aumento, soprattutto in questo periodo di crisi economica che si è innestata su una società già impoverita dall’assenza di valori, punti di riferimento, prospettive. Un vuoto all’interno del quale, come è stato sottolineato, la Parola di Cristo può trovare nuovo ascolto, a condizione che le Chiese sappiano capire le esigenze del mondo contemporaneo e inserirsi nelle sue contraddizioni non con volontà di proselitismo ma con spirito di servizio. Servizio che deve essere aiuto alle persone, sostegno spirituale e materiale, solidarietà e giustizia per le vittime della violenza. E’ necessario che le Chiese si impegnino per educare al rispetto, all’accoglienza, all’accettazione e infine alla comprensione che la diversità è ricchezza, la debolezza forza, e che il Signore ama tutte le sue creature e che quindi noi, anche se non riusciamo ad amarle come fa Lui, abbiamo il dovere almeno di rispettarle. L’evento è stato ospitato dalla Chiesa episcopale americana di Firenze, introdotta da una preghiera di Mark Dunnam, rettore di questa chiesa e conclusa da una orazione al Signore del fratello David Buttitta.
Per leggere l’introduzione del Presidente Claudio Cardone clicca qui.
Per leggere la relazione di Marta Torcini sulla violenza contro le donne clicca qui.
Due eventi il 10 e il 12 maggio per la settimana di preghiera per le vittime dell’omofobia
In occasione della settimana di preghiera per le vittime dell’omofobia, l’Associazione “Fiumi d’acqua viva” (Pace, Giustizia e Salvaguardia del Creato), la Chiesa evangelica valdese di Firenze, la Chiesa episcopale americana di Firenze e la Chiesa anglicana di rito vetero-cattolico “S. Vincenzo di Lerins” di Firenze organizzano dal 10 al 12 maggio prossimo due eventi ecumenici per parlare dell’omofobia e della violenza nella nostra società.
Venerdì 10 maggio alle ore 20,30 presso la Chiesa episcopale americana di Firenze (Via Rucellai, 13 – pressi Stazione Santa Maria Novella) avrà luogo l’incontro su “Violenza e diversità“. Introdurrà la serata Claudio Cardone, presidente dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva” mentre terranno delle relazioni Elisa Cesan della Chiesa evangelica valdese sulla violenza omofoba, Giampaolo Pancetti della Chiesa anglicana di rito vetero-cattolico “S. Vincenzo di Lerins” sulla violenza contro i credenti di altre fedi, la diacona Paola Reggiani della Diaconia valdese fiorentina sulla violenza contro i bambini e Marta Torcini dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva” sulla violenza contro le donne. La serata avrà un momento iniziale di preghiera condotto da Mark Dunnam della Chiesa episcopale americana e uno conclusivo a cura di David Buttitta, della Chiesa evangelica valdese. Al termine della serata avrà luogo un piccolo rinfresco offerto dall’Associazione “Fiumi d’acqua viva”
Domenica 12 maggio alle ore 10,30 presso la Chiesa evangelica valdese di Firenze (Via Micheli angolo Via Lamarmora – pressi Piazza S. Marco) si terrà invece l’annuale culto per le vittime dell’omofobia con liturgia e predicazione a cura di Andrea Panerini, ex presidente di “Fiumi d’acqua viva” e studente in teologia in vista del ministero pastorale nella chiesa valdese. Vi saranno interventi e preghiere di membri dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva” e della Chiesa anglicana di rito vetero-cattolico “S. Vincenzo di Lerins”.
Info:
fiumidacquaviva@gmail.com – http://www.fiumidacquaviva.org
3293276430 (Marta) – 3487453594 (Claudio)
L’impegno evangelico al mondo che richiede l’azione umana come testimonianza e concreto contenuto della fede
Il 19 aprile si sono ritrovati presso il Centro Valdese di Firenze il responsabile del Centro Culturale Protestante Pietro Martire Vermigli Prof. Marco Ricca e il presidente dell’Associazione Fiumi d’Acqua Viva Claudio Cardone, per presentare il nuovo libro di Andrea Panerini “Italia Paese Cristiano?” uscito nel dicembre scorso per i tipi de La Bancarella Editrice. Di fronte ad un pubblico interessato e curioso erano stati invitati a parlare, oltre all’Autore, la dott.ssa Marta Torcini esperta di Diritto Ecclesiastico e membro della segreteria di Fiumi d’Acqua Viva e Don Andrea Bigalli, referente dell’Associazione Libera e sacerdote cattolico.
Mentre la dott. Torcini ha sviluppato una analisi del libro sotto il profilo del tipo di approccio al problema e ne ha evidenziato la coerenza con un approccio evangelico al mondo che richiede l’azione umana come testimonianza e concreto contenuto della fede, don Bigalli ha ricordato l’impegno contro la criminalità organizzata e contro l’ingiustizia che essa porta nel mondo come una delle azioni fondamentali in cui anche la chiesa deve impegnarsi se vuol seguire la Parola di Cristo e il suo esempio. Ha concluso gli interventi l’Autore, offrendo molti spunti di riflessione che sono stati colti dal pubblico e sviluppati in una serie di domande e risposte assai coinvolgenti.
Pubblichiamo la presentazione della Dott.ssa Torcini.
Nuove frontiere e nuove prospettive
Sabato 29 settembre a Firenze l’assemblea dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva”
Avrà luogo sabato 29 settembre a partire dalle 19.30 l’Assemblea ordinaria dei soci dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Evangelici su Fede e Omosessualità” per l’approvazione dell’operato della Segreteria uscente, dei bilanci e per l’elezione delle cariche sociali presso la Chiesa metodista di Via de’ Benci a Firenze.
“E’ un’assemblea importante, di svolta” – dichiara il Presidente Claudio Cardone – “dobbiamo decidere come e con quali persone procedere al rilancio della nostra esperienza associativa che ha prodotto e produce molto ma nella quale sentiamo una certa stanchezza e dove, dopo le recenti decisioni sinodali sulle coppie di fatto, c’è bisogno di una riflessione comune e per questo è necessaria la massima partecipazione e trasparenza”.
Al vaglio dei soci vi saranno anche diverse proposte di modifiche statutarie. “La discussione verterà anche sull’ampliamento dello scopo statutario della nostra Associazione” – precisa Marta Torcini, Segretario di Fiumi d’Acqua Viva – “che, senza mettere da parte le tematiche del rapporto tra fede e omosessualità amplino l’orizzonte verso le parole d’ordine di Pace, Giustizia e Salvaguardia del Creato lanciate ormai trent’anni fa dal Consiglio Ecumenico delle Chiese”.
Dopo l’assemblea, verso le ore 21 circa, vi sarà una cena comunitaria e, a seguire, la relazione del Dottor Andrea Panerini, ex Presidente dell’Associazione e attualmente alla Facoltà Valdese di Teologia per la formazione al ministero pastorale, sul tema “Cura pastorale e predicazione cristiana nei confronti delle persone omoaffettive: per un’esegesi di Matteo 8,5-13“.
Si ricorda che hanno diritto di voto all’assemblea i soci in regola con il pagamento della quota sociale 2012. Si prega di prenotarsi presso la mail fiumidaquaviva@gmail.com o presso i numeri 3487453594 (Claudio) oppure 3293276430 (Marta).
Si prega di confermare presenza.
Saluto del Presidente Cardone ai partecipanti del Convegno “Sessualità e Famiglia”
Firenze, 30 marzo 2012
Abbiamo voluto questo incontro in quanto ci rendiamo conto di quanto poco si faccia per accompagnare le persone, sopratutto i ragazzi adolescenti ma non solo, nel percorso di scoperta della propria sessualità e che, quando tale scoperta “vira” verso una affettività di tipo omosessuale, essa costituisce problema.
Purtroppo quando ho scritto queste poche righe avevo appena saputo della morte a Santiago del Chile del ventiquattrenne omosessuale barbaramente torturato da un gruppo di neonazisti, anch’essi ragazzi, avendo tra i 19 e i 26 anni. Ciò mi ha fatto pensare: che razza di educazione possono aver dato i genitori di quei ragazzi, gli assalitori? Come li hanno educati al rispetto della propria e dell’altrui sessualità? Dobbiamo riflettere su quanto sia importante l’educare in particolar modo le giovani generazioni, e quale enorme responsabilità abbiano i genitori e le istituzioni che, con essi sovrintendono alla crescita ed alla formaione delle persone; solitamente tali istituzioni sono sopratutto le chiese e le scuole.
Per riuscire in questo compito è bene domandarsi: perchè c’è tanta difficoltà, nella società, all’interno delle famiglie a toccare un tema personale sì, ma che quindi richiede anche una maggiore attenzione, quale è quello della sfera affettiva; affettiva, devo precisarlo con forza, poichè ciò che, generalmente porta una persona a definirsi etero o omosessuale non è tanto la scelta di eventualmente occasionali compagni di letto, ma è la consapevolezza di innamorarsi di una persona del proprio o dell’opposto sesso.
In questo percorso è doveroso sottolineare che la famiglia non è un’entità granitica modellata sempre con le stesse modalità: Vi sono famigli composte da due genitori di sesso diverso e uno o più figli o figlie, famiglie monogenitoriali, allargate ai nonni o costituite da nonni e nipoti, famiglie separate o con genitori divorziati, famiglie con figli adottivi, con figli etero ed omosessuali, oppure con uno o alvolta entrambi i genitori omosessuali.
Riguardo a questi ultimi, ci domandiamo come si possa agire quando, in un periodo semprte difficile quale è l’adolescenza, si viene, da parte del figlio a fare i conti con la scoperta dell’affettività “diversa” del proprio genitore; non siamo qui però per dare ricette o peggio ancora per giudicare il vissuto e le scelte delle persone, siamo qui per dare, per quel che ci consentono le nostre possibilità, voce a queste storie.
Come cristiani, infine, siamo chiamati a svolgere un duplice compito: accompagnare nei propri percorsi i nostri fratelli e sorelle e impegnarci per dar loro voce e perchè la vita e le scelte legittime e basate sull’amore di chiunque, abbiano il giusto spazio nelle nostre chiese e nella società civile.
E’ questo il nostro compito principale e a tale compito cercheremo di non venire mai meno, con l’aiuto di Dio. Grazie.
Claudio Cardone
L’Evangelo, Parola che libera
Discorso del Presidente Cardone in occasione della Conferenza “Unioni Civili e Benedizione delle coppie omosessuali”
Buonasera e benvenuti alla conferenza “Unioni Civili e Benedizione delle coppie Omosessuali”. Vi dò il benvenuto a nome dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Evangelici su Fede ed omosessualità” che ha organizzato quest’incontro. Desidero ringraziare innanzi tutto l’Sms Andrea del Sarto per l’ospitalità e voi tutti per la vostra presenza stasera.
Un grazie va anche ai nostri ospiti, all’On. Valdo Spini, che ha gentilmente accettato di fungere da moderatore di questo dibattito, l’On Giovanni Bachelet, Deputato del Partito Democratico; il Dott. Marco Carraresi, Consigliere Regionale della Toscana, dell’UDC e il Decano della Facoltà Valdese di Teologia, Prof. Yann Redaliè, Ordinario di Nuovo Testamento. Vi devo purtroppo informare che il Prof. Giovanni Sole, all’ultimo momento, non ha potuto prender parte a questo incontro, ma ci manda i suoi saluti e l’auspicio che possa essere una serata ben spesa. Era nelle nostre intenzioni invitare anche un teologo o comunque un rappresentante della Chiesa Cattolica Romana affinchè sostenesse le tesi ufficiali di quest’ultima, ma purtroppo, non abbiamo trovato nessuno di disponibile a venire a questo incontro. Confido che il Prof. Redaliè, in quanto relatore “teologico” e il Dott. Carraresi, come rappresentante del Cattolicesimo, possano, per quanto gli sarà possibile, colmare questa lacuna di cui ci dispiace sinceramente.
L’associazione di cui sono presidente è un’associazione cristiana, vicina alle realtà protestanti italiane, in particolare alla Chiesa Valdese, il cui scopo è promuovere parità ed uguaglianza tra tutte le persone, senza distinzioni di nazionalità, confessione religiosa, identità di genere o orientamento affettivo, uguaglianza da realizzarsi nella società e, nel caso specifico e in particolare, nelle chiese. Ma oltre a questo, principalmente, la motivazione che sottende a tutto il nostro agire, è, ci tengo a sottolinearlo, l’annunzio dell’Evangelo.
Perchè dunque, una realtà come la nostra si è fatta promotrice di questa serata? Per noi cristiani la parola dell’Evangelo è parola che libera: libera dalle nostre paure, dai nostri sensi di colpa e sensazioni di inadeguatezza, dal credere che le nostre specifiche diversità siano un qualcosa di cui vergognarsi piuttosto che un arricchimento.
La libertà dell’Evangelo non significa però che siamo liberi di fare tutto quel che vogliamo ma che possiamo sognare il sogno stesso di DIO: felicità e armonia fra tutte le creature e PER tutte le creature. E’ il mondo perfetto descritto allegoricamente nel libro della Genesi, che non si realizza a causa della limitatezza umana. Secondo la visione cristiana è possibile però avvicinarsi a questo ideale collaborando ad una nuova creazione, instaurando nuove e migliori relazioni fra gli essere umani e con il resto del creato e, sopratutto, attraverso la realizzazione piena di ogni singolo essere umano.
Questa è, almeno dal nostro punto di vista, la sostanza del messaggio “etico” di Cristo, del suo messaggio d’amore. La tensione verso questo risultato comporta uno sforzo che chiunque ha il dovere di compiere, ma che per le persone omosessuali e per tutti coloro che non corrispondono alla comune definizione di normalità, ha un costo altissimo. Infatti perché ognuno possa realizzarsi vi sono degli ostacoli costruiti non solo dalla nostra natura di esseri imperfetti e ,per i credenti, anche di peccatori, ma anche dalle scelte, i condizionamenti culturali, sociali e religiosi a cui l’uomo è sottoposto. Nello specifico alcune persone, gli omosessuali, incontrano maggiori ostacoli poiché nell’affetto più importante, il rapporto d’amore con un’altra persona, i condizionamenti a cui ho accennato talvolta impediscono a queste persone persino di dichiarare a se stesse con serenità la loro condizione.
Per questo il riconoscimento pubblico delle coppie omosessuali ha un’importanza grandissima: consentirebbe infatti almeno in parte il superamento di quelle barriere socio-culturali che obbligano molti omosessuali ad una vita di sofferenza interiore o comunque di disagio a vari livelli, e incide non di rado anche sul loro rapporto di coppia.
Di questo quindi dobbiamo e vogliamo stasera parlare: siamo disposti a rimuovere questi ostacoli? Si, no, e perché?
Prima di iniziare il nostro lavoro questa sera desidero invocare per noi la benedizione del Signore: possa Egli benedirci, a Lui chiediamo di poter tornare a casa con un “cuore nuovo”, per essere strumenti attraverso cui tentare di realizzare il Suo stesso sogno. “Cieli nuovi e terra nuova, dove abiti la giustizia”
Seguirà a breve un resoconto giornalistico e le foto della serata
Il 19 maggio conferenza su “Unioni civili e benedizione delle coppie omosessuali – riconoscimento e legittimazione”
Giovedì 19 maggio alle 18.30 si terrà, presso l’SMS “Andrea del Sarto”, via Manara 12 a Firenze, (zona San Salvi) un dibattito sul tema “Unioni Civili e Benedizione delle coppie omosessuali – Riconoscimento e Legittimazione“, organizzata dall’Associazione “Fiumi d’Acqua viva – Evangelici su Fede ed Omosessualità” nell’ambito della settimana contro l’omofobia. Saranno presenti come relatori: l’onorevole Giovanni Bachelet (Deputato del Partito Democratico), il consigliere regionale della Toscana Marco Carraresi (Unione dei Democratici di Centro) e il professore Yann Redalié (Decano della Facoltà Valdese di Teologia di Roma e ordinario di Nuovo Testamento). Modera il dibattito l’onorevole Valdo Spini. Seguirà una cena a buffet preparata dai volontari dell’Andrea del Sarto (contributo volontario 10 €).
“L’idea di questo dibattito nasce dalla consapevolezza delle difficoltà anche ideologiche e religiose che incontra oggi in Italia la persona omosessuale, sia come singola che come coppia che decide di manifestarsi al mondo trasformando il legame affettivo in una convivenza stabile – afferma Claudio Cardone, Presidente di Fiumi d’Acqua Viva – Le discriminazioni e gli atteggiamenti di prevenzione e rifiuto, anche quando non sfociano, come purtroppo accade ormai sempre più di frequente, in vera e propria violenza, sono diffuse anche fra le persone, di qualsiasi orientamento o fede religiosa, e motivate proprio
sulla base della lettura delle Scritture. Abbiamo perciò pensato che un’iniziativa di questo genere, nei giorni in cui si riflette sui temi dell’omofobia, sia una ottima occasione per organizzare un momento di confronto pubblico fra le diverse posizioni e offrire uno spazio dove esprimersi e ricercare il superamento almeno delle posizioni più rigide.”
“Abbiamo voluto la conferenza perché da un lato crediamo che sia giusto confrontarsi anche con i non credenti (e quindi è necessario che la conferenza-dibattito si svolga in un luogo “laico” come la Società di Mutuo Soccorso) – chiosa la Segretaria dell’Associazione, Marta Torcini – e dall’altro perché l’omosessualità è una questione sociale di notevole rilevanza, rispetto alla quale i politici prendono posizione anche sulla base di motivazioni religiose. Saranno invitati a partecipare al dibattito le altre associazioni quali l’Arcigay ed altre che operino sia nel campo politico che in quello religioso su questi temi, oltre ovviamente a tutti i cittadini.”
Per info:
www.fiumidacquaviva.org
fiumidacquaviva@gmail.com
3487453594 Claudio Cardone, Presidente
3293276430 Marta Torcini, Segretario
Tutti possono fare qualcosa per gli altri
Venerdì 28 Gennaio si è tenuto l’incontro biblico mensile dell’associazione Fiumi d’Acqua Viva. Dopo i saluti e le presentazioni abbiamo fatto la Preghiera d’Illuminazione con un testo di Goran Almsen, in seguito abbiamo pregato con il Salmo 41 e infine condiviso la parabola del Buon Samaritano dall’evangelo di Luca 10, 25- 17 dalla quale sono derivate le riflessioni di Elisa Cesan e Claudio Cardone, impegnati entrambi nel sociale, che hanno guidato il dibattito.
Il libro guida degli incontri è “Il Dio sconfinato” di E. Green (Claudiana) e partendo da questo testo, insieme alla parabola del Buon Samaritano, abbiamo parlato del nostro impegno come cristiani ad occuparci dei cosiddetti “ultimi” della terra verso i quali Dio “sconfina”.
Ci siamo interrogati su com’è possibile fare questo in una società che premia solo la produttività e l’interesse mediatico; in una società che preferisce omologare invece di valorizzare le differenze, che preferisce escludere invece di conoscere l’altro.
Il buon samaritano riconosce se stesso nell’altro e vive nella sua persona i comportamenti di Gesù e a ciò viene chiamato ciascun cristiano. Il samaritano di oggi dovrebbe perpetuare quell’atto d’amore incondizionato e riconoscere a tutti pari dignità usando una carezza, una parola, un consiglio, più in generale un qualsiasi utile sostegno. Questa parabola è attuale e significativa rispetto agli insegnamenti di Gesù perché ci ha portato, attraverso le scelte di vita e le esperienze professionali di Cardone e Cesan, a riflettere su temi quali le responsabilità sociali, l’inclusione, l’integrazione, il riconoscimento dell’altro diverso da sé e la sua accettazione, l’aiuto e il sostegno verso i più deboli e svantaggiati e a rilevare che la “famosa” frase “tutti possono fare qualcosa per gli altri” non sia un luogo comune, senza incappare in un inutile buonismo.
E’ stato evidenziato che con troppa facilità s’incolpa la società di non occuparsi dei più deboli e svantaggiati senza che i singoli riflettano sulle loro responsabilità individuali. E’ stato rilevato che l’ignoranza verso l’altro è un limite significativo perché crea dell’imbarazzo e situazioni spiacevoli fino al limite della legalità e oltre.
Non conoscere l’altro diverso da sé non agevola l’integrazione e l’aiuto reciproco ed è un limite all’agire per l’altro. Inoltre spesso ci si pongono molto domande prima di agire in favore dell’altro svantaggiato perché siamo mediaticamente influenzati da certe “politiche per l’esclusione” e abbiamo una profonda paura di essere fregati. Le fregature possono essere in agguato ma non devono diventare un deterrente per non agire in aiuto all’altro.
La serata si è conclusa con il Padre nostro e la benedizione finale.
(e.c.)
Il pastore Volpe eletto presidente dell’UCEBI (chiese battiste italiane)
Il pastore Raffaele Volpe, 49 anni, è il nuovo Presidente dell’UCEBI (Unione delle Chiese Evangeliche Battiste in Italia): è stato eletto il 31 ottobre nell’assemblea generale delle chiese battiste. E’ una vecchia e sempre ricordata conoscenza della nostra Associazione.
“Con grande gioia abbiamo, i nostri soci ed io, appreso la notizia dell’elezione di Raffaele Volpe a Presidente dell’UCEBI – afferma Claudio Cardone, Presidente dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Evangelici su Fede e Omosessualità”. Tale gioia è data da una conoscenza personale con Volpe, oltre dalla constatazione sul campo delle sue indubbie qualità nell’esercizio del ministero pastorale. Molti di noi hanno incrociato Raffaele nel proprio percorso di fede e sono stati testimoni della sua attenzione nei confronti anche delle tematiche che stanno a cuore alla nostra associazione; come dimenticare che è stato proprio il pastore Volpe a presiedere la prima Veglia di Preghiera per le vittime dell’omofobia, nel 2007? Altra testimonianza della sua amicizia l’abbiamo avuta quando, lo scorso anno, gentilmente accettò di guidare uno dei nostri incontri di studio biblico – prosegue Cardone – presentandoci l’episodio della donna adultera, proponendoci per primo modalità di analisi del testo che poi abbiamo varie volte ripreso, ad esempio nel nostro ultimo incontro di questo mese. Sappiamo quindi che Raffaele potrà condurre le Chiese Battiste italiane nel solco dell’Evangelo e ci auguriamo che la sua presidenza sia un periodo di fioritura dell’evangelo stesso.”
Il pastore Volpe è stato per diversi anni pastore della chiesa battista di Firenze (Borgognissanti) e dovrà lasciare questo incarico pastorale nelle prossime settimane per adempiere al suo nuovo dovere.
“Personalmente ho visto – conclude Cardone – come il neopresidente sia una persona che trasmetta una calma fiducia, quella fiducia che deriva dall’annuncio dell’Evangelo: queste sue qualità potranno molto aiutare le chiese battiste nel loro cammino negli anni a venire. Di cuore auguro buon lavoro al nuovo Presidente dell’Unione Battista e su di lui e sulle Chiese Battiste italiane, insieme a tutti gli aderenti e simpatizzanti di “Fiumi d’Acqua viva”, invoco la benedizione dell’Eterno.”
Discorso di insediamento del nuovo Presidente, Claudio Cardone
Care sorelle e cari fratelli,
vi ringrazio per l’onore e la fiducia che mi avete accordato eleggendomi Presidente: che Dio vi perdoni per ciò che avete appena fatto!
Assumo la Presidenza in un momento sicuramente particolare della nostra associazione: dopo l’esperienza del gruppo REFO di Firenze, la nostra associazione è nata da poco, siamo una realtà giovane, ancora in sviluppo; il primo presidente, Andrea Panerini, per motivi di salute e di studio che ci ha espresso nella sua toccante lettera di dimissioni, ha lasciato l’incarico e tocca ora a noi continuare l’opera da lui e da noi iniziata.
Se guardo al lavoro svolto negli ultimi mesi, non posso non vedere che abbiamo saputo, finora, adempiere alla nostra missione; si, missione, perchè di questo si tratta: questa associazione è un luogo privilegiato in cui possiamo adempiere al ministero cui siamo chiamati come cristiani, nell’ottica di quel concetto di sacerdozio universale tanto caro alle chiese evangeliche di cui la maggior parte di noi si sente parte. Come ha già detto l’ex presidente Panerini nella sua allocuzione, il nostro compito primario è l’annuncio dell’Evangelo: tutto il resto (contatti con gruppi con finalità simili alle nostre, dialoghi con le Chiese, con gli organi politici, azione culturale eccetera…) viene dopo ed è di supporto a questo nostro compito primario.
Il nostro percorso non è sempre stato semplice; vi sono state incomprensioni, distinguo e rapporti freddi o nulli con varie realtà, ed è compito specifico della nuova segreteria riuscire ad appianare tali divergenze; ma il nostro percorso è stato segnato anche da incontri e contatti assai fecondi, con chiese, gruppi, singole persone: ho potuto toccare con mano l’importanza che la nostra presenza ha avuto nella vita spirituale di fratelli e sorelle incontrati durante il cammino, e di questo rendo grazie al Signore. Ho detto che abbiamo divergenze da appianare: intendo dialogare con tutte le realtà che ce lo chiederanno, ma, sia chiaro, sempre su un piano di parità e di rispetto per la nostra specificità. La nostra associazione è probabilmente un unicum nel panorama del mondo delle persone che si interrogano su fede ed omosessualità, almeno qui in Italia: non solo siamo l’unica realtà legalmente riconosciuta (e ciò ci ha permesso di essere chiamati a far parte, per esempio, della Consulta contro l’omofobia del Comune di Firenze) ma il nostro modo di operare è sicuramente una innovazione in questo paese; di questa specificità possiamo essere orgogliosi e dobbiamo sempre tenerne conto nel dialogo con gli altri gruppi (per esempio, lavorando, come mi auguro, a costruire un qualche tipo di federazione con la REFO, Rete Evangelica Fede ed Omosessualità).
Oltre a ciò mi piace ricordare che non siamo un’associazione di omosessuali credenti, ma di persone (gay, etero, bisex…), che si interrogano sul rapporto tra fede ed omosessualità, su come portare la discussione su tali argomenti nelle chiese e nella società, di persone che lottano contro le discriminazioni, in particolare contro le discriminazioni dovute all’omofobia.
Amici miei, il lavoro per annunciare l’Evangelo è ancora tanto, in particolare, credo, dovremmo concentrare i nostri sforzi per portare questo annuncio anche fuori dall’ambito delle Chiese, e testimoniarlo di più nella società civile, come già abbiamo iniziato a fare (poche realtà hanno il coraggio, qui in Italia, di portare assiduamente il proprio materiale informativo nei locali gay…), ma confido che lavorando e sforzandoci ancora di più, tutti insieme, potremo far crescere quest’opera del Signore. Chiedo a tutti voi di essere con me in quest’avventura: mi sento impreparato ad affrontare il compito cui mi avete chiamato oggi, ma ho la massimo fiducia in voi. Insieme cercheremo di essere ancora e, spero, sempre più, una vigna in cui il Signore, e Lui solo, possa ben operare.
Grazie.
Claudio Cardone