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Il Creato oltre l’uomo, successo per l’iniziativa di “Fiumi d’acqua viva”
Buon successo per il convegno di studi “Il Creato oltre l’uomo” organizzato a Casa Cares (Reggello) sabato 21 settembre dall’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Pace, giustizia e salvaguardia del Creato“.
“E’ stata un’occasione veramente speciale e particolare per nuovi incontri e per parlare in maniera ampia di temi come l’antropocentrismo delle chiese cristiane – ha dichiarato Marta Torcini, Presidente di “Fiumi d’acqua viva” – la condizione degli animale e lo spreco di risorse. Temi che dovrebbero toccare la coscienza di tutti i credenti e invece spesso sono relegati in soffitta”.
Nella mattinata, dopo un saluto e una preghiera del Segretario dell’associazione Giampaolo Pancetti, si sono alternate le relazioni di Andrea Panerini (Il Creato oltre l’uomo, una introduzione dialettica) che ha introdotto il convegno con alcune considerazioni di carattere teologico ed esegetico e sulla ricezione storica nelle chiese cristiane del rapporto tra uomo e Creato, Marta Torcini (Animali umani e non umani, origine religiosa e sviluppo della madre di tutte le discriminazioni) che ha parlato da un punto di vista storico e antropologico della tematica animalista in relazione alle religioni nella cultura occidentale e Teresa Isenburg (Il fluire dell’acqua: fonte di vita, motivo di conflitto) che ha ribadito che la quantità d’acqua nel pianeta è sempre costante: non manca l’acqua ma può essere sporcato e/o distribuita in maniera non equa. Dopo una discussione e l’ottimo pranzo (che ha rispettato anche un menù vegetariano per i presenti) il decano della Facoltà avventista di Firenze, Hanz Gutierrez, ha parlato del rapporto con il cibo (Il cristianesimo e il cibo, un rapporto difficile) sottolineando che non è sufficiente avere un approccio salutista (come anche nella sua chiesa madre) ma è necessario invertire il paradigma e rapportarsi con l’alimentazione in maniera sociale e riconoscente oltre che con il rispetto per il resto del Creato.
Con il termine delle relazioni i presenti (provenienti da numerose confessioni cristiane e da varie parti d’Italia) hanno sviluppato un’ampia e articolata discussione sulle relazioni portando il proprio vissuto personale ed ecclesiale sui temi in discussione. Il testo delle relazioni sarà pubblicato in un quaderno che verrà messo a disposizione dei soci e di tutti coloro che ne faranno richiesta.
La Segreteria di “Fiumi d’acqua viva” desidera ringraziare Casa Cares, in particolar modo Paul Krieg ed Elisa Rubboli, per il supporto dato per la riuscita dell’evento in una giornata complessa e faticosa che ha visto la confluenza di varie attività e attesta la propria vicinanza alla struttura, elemento indispensabile di accoglienza, confronto e preghiera per il cristianesimo toscano e nazionale. Si ringraziano altresì l’agenzia cattolica Adista, il sito Vociprotestanti e Radio Beckwith Evangelica in quanto unici organi di stampa cristiani che hanno coperto il convegno stesso.
Il 21 settembre convegno di studi a Casa Cares su “Il Creato oltre l’uomo”
Associazione cristiana culturale e di volontariato “Fiumi d’acqua viva”
«Il Creato oltre l’uomo»
Convegno di studi
Casa Cares, Reggello (FI) – Sabato 21 settembre 2013
– dott. Andrea Panerini, Direttore della rivista “Il libro volante”
«Il Creato oltre l’uomo, una introduzione dialettica»
ore 10.30
– dott.ssa Marta Torcini, Presidente dell’Ass. Fiumi d’acqua viva
«Animali umani e non umani, origine religiosa e sviluppo della madre di tutte le discriminazioni»
ore 11.00
– prof.ssa Teresa Isenburg, Università degli studi di Milano
«Il fluire dell’acqua: fonte di vita, motivo di conflitto»
ore 11.30
– Discussione con il pubblico
ore 12.30
– Pranzo
ore 15.30
prof. Hanz Gutierrez, Decano della Facoltà Avventista di Teologia
«Il cristianesimo e il cibo, un rapporto difficile»
ore 16.00
– Discussione con il pubblico e conclusioni
Corpo, eros e limite, weekend a Casa Cares
Volentieri segnaliamo questo campo organizzato dal nostro amico Gianluigi Gugliermetto (red.)
“And we shall be changed”
(1 Cor. 15,52)
Corpo, eros e limite
15-16-17 aprile 2011
Casa Cares, Reggello (FI)
Il fine settimana si svolgerà a Casa Cares, nella splendida cornice delle colline della Val d’Arno.
Casa Cares è un luogo ecumenico di proprietà della chiesa valdese; ospita incontri di riflessione e spiritualità e si propone come un centro ecologico. I prezzi bassi sono possibili grazie all’impegno di coloro che la gestiscono, e che garantiscono tra l’altro verdure biologiche e un’ottima cucina. Per informazioni sulla Casa e su come arrivarci: www.casacares.it
È necessario arrivare a Casa Cares venerdi 15 aprile entro le ore 15!
Informazioni e iscrizioni: ggugliermetto65@gmail.com
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L’indagine critica della tradizione spirituale cristiana e della filosofia occidentale non devono essere un faccenda per specialisti, perché il modo in cui siamo stati educati a pensare e a vivere il nostro corpo e la relazione del corpo con la trascendenza e il divino riguarda tutti e tutte.
Le conferenze e i laboratori sono aperti a uomini e donne di qualsiasi orientamento sessuale, con l’intento esplicito di far dialogare esperienze diverse, rispettando le peculiarità di ciascuna identità, ma soprattutto lasciando emergere l’individualità relazionale di ciascuna persona.
Si richiedono: desiderio di ascolto e di reciprocità, rispetto dei vissuti delle persone, desiderio di passare del tempo nella quiete e in amicizia.
«Noi entriamo in relazione non solo come spiriti, ma come spiriti corporei, sia che le nostre relazioni siano “fisiche” nel senso comune del termine oppure no. Siamo proprio noi che conosciamo e amiamo, e siamo conosciuti e amati. La nostra soggettività è una coscienza corporea, una corporeità cosciente, e dunque in quanto corpi noi trascendiamo noi stessi in relazione ad altri. La trascendenza non va dunque ascritta solo allo spirito, ma anche al corpo, poiché spirito e corpo sono intimamente uno». Margaret Farley, Just Love: A Framework for a Christian Sexual Ethics (Continuum 2007, pp.129-130).
ALCUNI TEMI TRATTATI:
come vivere bene con le emozioni che attraversano il proprio corpo
come integrare sessualità e ricerca spirituale
la ricerca della felicità come realtà spirituale e umana
la riconciliazione con sè e con gli altri a partire dal vissuto emozionale e corporeo
relazioni d’amore e d’amicizia che evitino la superficialità
scoprire o approfondire la propria spiritualità
Tre incontri sul corpo e la ricerca spirituale
Vi segnaliamo volentieri queste tre iniziative organizzate dal nostro caro fratello Gianluigi Gugliermetto, teologo episcopale. (red.)
IL CORPO E LA RICERCA SPIRITUALE
Conferenze e laboratori
Lunedi 20 settembre 2010:
Il corpo come presenza,emozione e radice della trascendenza
ore 21, Libreria Claudiana
Borgo Ognissanti 14/R, Firenze
Ingresso libero
12-14 novembre 2010:
Corpo, emozioni e felicità
LABORATORI DI RICERCA SPIRITUALE
Casa Cares, Reggello (FI)
4-6 marzo 2011:
Emozioni e sessualità nelle relazioni
LABORATORI DI RICERCA SPIRITUALE
Casa Cares, Reggello (FI)
L’indagine critica della tradizione spirituale cristiana e della filosofia occidentale non devono essere un faccenda per specialisti, perché il modo in cui siamo stati educati a pensare e a vivere il nostro corpo e la relazione del corpo con la trascendenza e il divino riguarda tutti e tutte.
Le conferenze e i laboratori sono aperti a uomini e donne di qualsiasi genere e orientamento sessuale, con l’intento esplicito di far dialogare esperienze diverse, rispettando le peculiarità di ciascuna identità, ma soprattutto lasciando emergere l’individualità relazionale di ciascuna persona. Si richiedono: desiderio di ascolto e di reciprocità, rispetto dei vissuti delle persone, desiderio di passare del tempo nella quiete e in amicizia.
Prezzo per un fine settimana: 140 Euro. Include iscrizione (€50 anticipate e non rimborsabili), pernottamento in camera doppia e i pasti dalla cena del venerdi al pranzo della domenica. La partecipazione parziale non è consentita per ragioni inerenti alla dinamica dell’incontro (le persone di Firenze e dintorni hanno comunque l’opportunità di non pernottare/cenare; per questo tipo di partecipazione il costo, che include l’iscrizione e il pranzo di sabato, è di €60).
Informazioni e iscrizioni: ggugliermetto65@gmail.com
L’intervento di Gianluigi Gugliermetto a Casa Cares (Aprile 2010)
La benedizione di coppie dello stesso sesso: possibilità e liturgie
di Gianluigi Gugliermetto, Casa Cares, 17 aprile 2010
clicca qui per scaricare
“Il buon pastore dà la sua vita per le pecore”
Predicazione tenuta da Andrea Panerini il 16 aprile 2010 a Casa Cares in occasione del ritiro-convegno dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva”
Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore. Il mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga (e il lupo le rapisce e disperde), perché è mercenario e non si cura delle pecore. Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie conoscono me, come il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. Ho anche altre pecore, che non sono di quest’ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore. Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi. Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest’ordine ho ricevuto dal Padre mio». Nacque di nuovo un dissenso tra i Giudei per queste parole. Molti di loro dicevano: «Ha un demonio ed è fuori di sé; perché lo ascoltate?» Altri dicevano: «Queste non sono parole di un indemoniato. Può un demonio aprire gli occhi ai ciechi?»
In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno, e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: «Fino a quando terrai sospeso l’animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo uno».
Gv. 10,11-30
Cari fratelli e care sorelle,
questa pericope che costituisce il brano della predicazione di questa domenica è un testo molto conosciuto nella cristianità. In quasi tutte le liturgie delle chiese cristiane è collocato la seconda o la quarta domenica dopo la Pasqua: tutti noi lo conosciamo eppure poche volte ci siamo soffermati veramente sul suo significato profondo. E’ facile imbattersi in illustrazioni e sermoni allegorici dove si tende a banalizzare la portata teologica del “buon pastore”, riducendo Gesù a una figurina da scambiare con altre. Questo brano invece è centrale in tutta la teologia giovannea ed è uno degli elementi fondamentali di tutto il Nuovo Testamento.
In greco il termine “kalòs” più che “buono” significa “generoso” oppure “perfetto”: la perfezione di Gesù, che lui ci offre perchè noi la possiamo imitare, è la perfezione dell’agape, dell’amore cristiano che si realizza – nella sua più alta espressione – nella croce “scandalo per i giudei, follia per i greci” (1Cor. 1,23), nel completo dono di sé nei confronti degli altri, nel sacrificio più alto.
Il riferimento, qui, alla morte di Gesù è evidente, ma – più di ogni altra cosa – è evidente il senso, il significato di questa morte: Gesù muore affinchè nessuno più possa morire, perde la vita per donarla agli altri, perisce affinchè nessuno possa perire, subisce una violenza inaudita perchè non vi sia più violenza, subisce lo scherno dei soldati e del popolo perchè non vi possa essere più alcuna discriminazione ma rispetto per la dignità di ogni essere umano, subisce un processo iniquo perchè nessuno possa più giudicare, muore solo – abbandonato dai suoi – perchè nessuno sia lasciato più solo di fronte alla sofferenza.
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Testimonianze da Casa Cares
Abbiamo aperto questa pagina per raccogliere le testimonianze inviate dai partecipanti della due giorni del 17 e 18 aprile scorso (red.)
Mi sarebbe piaciuto vivere due giorni di vera fratellanza cristiana, quando ho pensato di partecipare all’incontro di Casa Cares, e mi porterò sempre il ricordo di un’esperienza ricca e serena, che non ha deluso questa mia aspettativa. Come ha detto il padre di Andrea durante la serata di preghiera, anche io ho sentito non solo amicizia ed empatia, ma qualcosa di più… Ognuno di noi aveva una storia diversa, proveniva da zone geografiche lontane fra di loro, sentiva di aderire alla chiesa valdese o a quella cattolica; anche le età erano davvero variegate, eppure ci siamo incontrati, penso, riconoscendo sempre nell’altro un fratello, senza giudicare o mettere troppo in luce quello che ci differenzia. Al rientro è forte la sensazione di non aver saputo dare sè stessi al massimo (a proposito di questo devo specificare di avere un carattere timido che non mi aiuta), ma non sono mancate quelle occasioni che ci hanno permesso di superare anche questo. Penso per esempio alla serata di preghiera, che anche secondo me è stato un momento molto intimo e di comunione profonda, durante la quale a qualcuno si sono anche bagnati gli occhi con qualche lacrima. E’ stato bello conoscere e incontrare di nuovo delle persone tanto positive, che raccolgono la propria omosessualità come un dono e semplicemente vivono la propria vita, senza che i giudizi dei vertici ecclesiastici e quelli degli altri più in generale ci “scippino” anche la nostra serenità. Penso che porterò dentro soprattutto questo: aver conosciuto bellissime storie d’amore, aver incontrato don Barbero, e conosciuto un modo molto bello di essere Chiesa. La realtà di tutti i giorni è un pò dura e certe volte sconfortante, ma così ho saputo che “è possibile”, e non lo dimenticherò tanto presto.
(Davide da Cagliari)
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