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L’uguaglianza del mio matrimonio

Alan Wilson*

Fino da quando ho espresso la mia opinione su questo argomento ho ricevuto molti messaggi di ogni genere, non tanto riguardo al matrimonio, ma riguardo all’atteggiamento delle persone verso l’omosessualità. Come stanno le cose?
Ho ricevuto poco più di 500 messaggi di vario tipo, la maggior parte per quanto posso capire da Cristiani di una qualche denominazione. Questo significa che molti altri nella società hanno smesso di tormentarsi su questo argomento e sono giunti, se non alla piena accettazione, almeno al riconoscimento che le persone gay sono persone come loro, e ciò che fanno le persone nel proprio letto sono affari loro. Circa l’80% dei messaggi ricevuti è di sostegno. Fra questi ve ne sono circa 20 – 30 di testimoni personali profondamente coinvolti in coppie gay, e raccontano di amore e fedeltà, qualche volta protrattisi, contro ogni previsione, per molti anni. Il riconoscimento legale non renderebbe queste relazioni più forti, ma le libererebbe dal biasimo. Fra i Cristiani praticanti ho ricevuto messaggi del tipo “Non parlare per me, ma….” e “ non in mio nome” che implicano la necessità di una maggior apertura, fiducia ed onestà, specialmente laddove il clero ha tentato di ricompattare i fedeli su una linea di pensiero convenzionale. E’ impreciso caratterizzare tutti i Cristiani Evangelici come contrari. Molti di loro sono assai più pensosi, sfumati e conflittuali, con un forte istinto evangelico non sull’ultima trincea di una particolare interpretazione della Bibbia ma sforzandosi di essere buona novella per le persone reali. La maggior parte delle Chiese locali è aperta a tutti.
Del restante 20% dei messaggi, circa il 90% possono essere visti soltanto come espressione di crudo pregiudizio e bigotteria. La frase “Non sono omofobico, ma….” in realtà significa “sono omofobo, (più o meno duramente!), ma non voglio parlare di questo”. Alcuni di questi commenti sono più gentili di altri. Mi è stato scritto che gli omosessuali sono pidocchi, animali, insetti, dovrebbero essere abortiti prima della nascita, disgustosi, pervertiti, sessualmente voraci, assassini di massa e sub-umani, tutto questo solo perché sono gay. Così, che il pregiudizio sia gentile, ipocrita o crudo, c’è un carosello di possibilità la fuori…….E’ semplicemente falso pretendere che non ci sia omofobia nella Chiesa. E’ invece piena, chiaramente, e se i capi della Chiesa non si svegliano e agiscono per contrastarla, la Chiesa diventerà, persino più di quel che è adesso, l’ultima frontiera per un più o meno duro pregiudizio che scompare in ogni altra parte della società.
Un altro modo metaforico è stato “Vescovo tu provi ad essere carino, ma stai incoraggiando la SODOMIA!!!” (l’ultima parola sottolineata con la penna verde fino a trapassare la carta). Un buon numero di altrimenti inoffensive persone di Chiesa insiste nel definire gli omosessuali attraverso quello che immaginano facciano a letto, con una lascivia e ossessione che disturbano.
In quel 10% che rimane vi sono più riflessivi commenti sfavorevoli, fra gli autori dei quali mi sono fatto nuovi amici, e ho scoperto una capacità di confrontarsi su questo argomento fra i Cristiani, ancorché con riluttanza, che è impressionante. Alcuni messaggi inizialmente erano davvero ostili e rabbiosi verso di me. Quando mi sono confrontato con loro su una base positiva sulla quale si poteva concordare, la facciata si è sbriciolata e abbiamo potuto avere interessanti e fruttifere conversazioni. Questo può essere fatto.
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La forza interiore e il grande coraggio di Ester

Cronaca della’agape del 31 marzo

Può un personaggio vissuto nel V secolo avanti Cristo dire qualcosa a noi, gente del secondo millennio dopo Cristo? E’ quanto ci siamo chiesti Giovedì 31 marzo all‘Agape sociale di Fiumi d’Acqua viva, dove ci siamo confrontati sull’affascinante personaggio della regina Ester.
Alla serata hanno partecipato una ventina di persone, la maggior parte appartenenti alla comunità valdese di Firenze e alla nostra associazione e altri di varia provenienza, fra cui graditissima la presenza di alcuni componenti del gruppo di omosessuali credenti “Kairos” di Firenze, che hanno partecipato attivamente. Era anche presente l’amico Mauro Romanelli, consigliere Regionale di FdS-Verdi, il quale ha portato anche i saluti del Consigliere Comunale Tommaso Grassi della lista Spini per Firenze.
Durante la cena le letture tratte dal libro di Ester si sono alternate a momenti di preghiera e riflessione, inframmezzati da canti. La storia di Ester ha un interesse speciale in primo luogo perché Dio non compare mai, non agisce direttamente. Questa “assenza” ha particolarmente stimolato la riflessione sul ruolo svolto da Ester nella salvezza del suo popolo, e sul valore e l’importanza della coscienza come mezzo dell’intervento divino. Varie sono state le osservazioni fatte dai partecipanti che hanno rilevato come la vicenda di Ester rappresenti un insegnamento sotto molti profili: dall’apparente casualità degli eventi che portano in una direzione piuttosto che un’altra, all’equilibrio manifestato dalla regina Ester che contrasta fortemente con l’esagerazione dei comportamenti del re Assuero e di Aman, alla difficile interpretazione del rifiuto di Mardocheo di inchinarsi ad Aman, che scatena la malvagia vendetta di quest’ultimo. Ma l’insegnamento che Ester ci trasmette con più forza è probabilmente quello una grande forza interiore e di un grande coraggio sostenuto dalla fede in un mondo che non ha fede e che non condivide i suoi stessi valori. E’ stata anche letta la lettera indirizzata ai presenti da Andrea Panerini, ex presidente di Fiumi d’Acqua Viva, che ha invocato la benedizione dell’Eterno sui partecipanti. La serata è stata allietata dall’ottima cena preparata con la collaborazione dalle signore del “gruppo cucina” della comunità valdese, in particolare i nostri ringraziamenti vanno a Sara Sansone e Maria Rossi che per il terzo anno di seguito hanno svolto la loro insostituibile opera e si è conclusa con la benedizione guidata dal pastore Pawel Gajewski.

Coesistenza nel rispetto reciproco: cristiani a confronto sull’omosessualità

Conversazione di Andrea Panerini con Paolo Ricca

Paolo Ricca (Torre Pellice, 1936) è uno dei massimi teologi italiani. Ha insegnato dal 1976 al 2002 Storia della Chiesa alla Facoltà valdese di teologia. Consacrato pastore della Chiesa valdese nel 1962, ha esercitato il ministero pastorale nella Chiesa valdese di Forano (1962-66) e di Torino (1966-76). Per conto dell’Alleanza riformata mondiale ha seguito il Concilio Vaticano II come giornalista accreditato, redigendone un commento teologico diffuso in diverse lingue. Insegna tuttora, come professore ospite, presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma. È stato per 15 anni membro della Commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese con sede a Ginevra. Ha lavorato in diversi organismi ecumenici. In Italia collabora regolarmente al lavoro Segretariato Attività Ecumeniche (SAE). È stato per due mandati presidente della Società Biblica in Italia. Nel febbraio del 1999 ha ricevuto un dottorato honoris causa in teologia dall’Università di Heidelberg e nel 2008 il «Predigtpreis – Kategorie Lebenswerk» del Verlag für die Deutsche Wirtschaft AG. Dirige, per la casa editrice Claudiana di Torino la collana «Lutero. Opere scelte».

Panerini: In quale occasione ha avuto modo di incontrare per la prima volta – durante il suo ministero pastorale – una persona omosessuale?
Ricca: Se ricordo bene tutto, l’incontro che più mi ha impressionato e mi ha obbligato a prendere coscienza della realtà omosessuale è quello con una persona che negava di essere gay, che non voleva essere omosessuale. Per questo motivo si era sposato, aveva avuto cinque figli, fedele – a suo dire – a sua moglie, ma giunto in una età più matura della sua vita personale non poté fare a meno di prendere visione di questa sua identità omosessuale, una disposizione che egli aveva sempre negato ma che alla fine ha prevalso e non poteva più essere rimossa.  Mi chiese, ricordo, che cosa avrebbe dovuto fare, se dichiararsi alla famiglia e abbandonarla fisicamente, uscire dall’equivoco oggettivo che egli stesso aveva creato per essere se stesso, oppure se lo consigliavo di continuare a fingere di essere quello che non era.

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“Chi decide la verità?”

Prosegue a Firenze la settimana di preghiera contro l’omofobia

FIRENZE – Ha avuto luogo, mercoledì 12 maggio alle ore 18 presso la Chiesa battista di Borgognissanti, la presentazione del volume “L’omosessualità nella Bibbia e nel vicino oriente antico” (Claudiana) nell’ambito della Settimana di preghiera contro l’omofobia organizzata dall’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Evangelici su Fede e Omosessualità” in collaborazione con il Centro culturale protestante “Pietro Martire Vermigli”, la Libreria Claudiana, la chiesa valdese di Firenze, la chiesa metodista di Firenze, la chiesa battista di Firenze, la Parrocchia Vetero-Cattolica “S. Vincenzo di Lerins” e la Chiesa episcopale “St. James”. Nonostante la giornata piovosa non è stato irrilevante anche a livello numerico il pubblico intervenuto davanti alle due relatrici, la pastora valdese Dorothea Mueller e la presbitera vetero-cattolica Teodora Tosatti. Ha moderato il dibattito Andrea Panerini.
Hanno portato i loro saluti Dunia Margherini, presidente del consiglio della chiesa battista e il professor Marco Ricca, presidente del Centro culturale protestante “Pietro Martire Vermigli”.
La pastora Mueller ha presentato puntualmente il contenuto del libro, una pubblicazione agile e usufruibile anche da lettori non specializzati in teologia o in esegesi biblica, che tuttavia dà alcune indicazioni e orientamenti puntuali per inquadrare esattamente, anche da un punto di vista storico, tutta la questione del rapporto tra l’omosessualità e le scritture nell’ambito culturale del vicino oriente antico. Ha anche insistito, ponendo delle domande al pubblico presente, sulla tematica generale del rapporto tra lettura della Scritture e l’elaborazione di una morale imperativa, ponendo una questione fondamentale: “Chi decide, chi impone la verità: chi impone la falsità?”
Teodora Tosatti invece si è soffermata sulla specifica esegesi, avvalendosi anche di testi greci ed ebraici, di alcuni testi biblici controversi che spesso vengono usati per negare dignità e diritti alle persone omosessuali, cominciando proprio dal primo capitolo dell’epistola ai Romani dell’apostolo Paolo: un elenco di vizi più riconducibili alle scuole filosofiche stoiche che non alla visione rinnovata dell’Evangelo, la cui finalità è stata per secoli traviata dagli esegeti facendo torto proprio allo stesso apostolo Paolo e spiegando i divieti vetero-testamentari come parte di un codice di santità riconducibile alla dicotomia ebraica puro/impuro.
Entrambe le relatrici si sono dichiarate favorevoli alla benedizioni delle coppie gay nelle chiese cristiane rigettando la visione pagana del “diritto secondo natura”, assurdo per la teologia cristiana, e specificando che Dio benedisce tutto il creato, sessualità compresa, pertanto la chiesa non può discriminare una parte della creazione stessa per motivi che attengono più alle situazioni storico-culturali che non al rapporto tra Dio e l’uomo.
La settimana di preghiera contro l’omofobia prosegue giovedì 13 maggio alle ore 21 presso la chiesa metodista di Firenze (Via de’ Benci – pressi Piazza S. Croce) con la proiezione del documentario “Improvvisamente l’inverno scorso”. Ingresso libero.

Il 15 gennaio a “Fiumi d’acqua viva” incontro biblico: la salvezza di Dio raggiunge tutti

Venerdì 15 gennaio alle ore 21,00 presso la sede del centro comunitario valdese in Via Manzoni, 21 a Firenze avrà luogo il primo incontro biblico per l’anno 2010 dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Evangelici su Fede e Omosessualità” sul tema “Gesù disse: Zaccheo scendi, presto, perchè oggi debbo fermarmi a casa tua” (Lc. 19,1-10).

L’incontro sarà condotto da Daniela Monreale, diplomata in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, laureanda in Scienze bibliche e teologiche presso la Facoltà Valdese di Teologia di Roma con una tesi sul rapporto tra arte e Bibbia, autrice di alcuni volumi di poesia e di critiche letterarie pubblicate da prestigiose riviste culturali.

Il brano, che vede protagonisti Gesù e il pubblicano Zaccheo, è inserito nella cornice redazionale del viaggio di Gesù verso Gerusalemme. Zaccheo, uomo piccolo di statura ma pieno di spirito d’iniziativa, è ritratto nella sua istintiva e semplice curiosità che lo spinge all’incontro con Gesù, e nell’altrettanto istintiva disponibilità alla riparazione dell’errore commesso. Egli diventa l’emblema di una salvezza che raggiunge tutti, anche coloro che, emarginati e disprezzati per i “peccati” compiuti, vengono condannati dal giudizio umano. Zaccheo, in questo brano, assume un ruolo di rivelatore e di catalizzatore di quest’azione sanante e trasformatrice di Gesù, espressione visibile e tangibile del suo annuncio.

Dopo l’incontro biblico vi saranno comunicazioni circa le iniziative dell’Associazione. L’accesso all’iniziativa è aperta a tutti/e nel rispetto delle varie diversità, del decoro e delle finalità sociali dell’Associazione stessa.

Si suggerisce, ove possibile, di preannunciare la propria presenza all’incontro alla mail fiumidacquaviva@gmail.com o al numero 333.2876387.

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