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Immigrati a immagine di Dio? Un percorso d’amore reciproco

Venerdì 24 gennaio 2014 alle ore 21:00 presso il Centro comunitario valdese di Via Manzoni, 21 a Firenze (pressi piazza Beccaria) avrà luogo il quarto appuntamento del ciclo di incontri dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Giustizia, Pace e Salvaguardia del Creato“. Il tema della serata sarà: Immigrati a immagine di Dio? Un percorso d’amore reciproco. Non nascondiamoci: l’approccio con culture diverse dalla nostra è difficile e complesso! Noi cristiani, al di là delle ipocrisie, come ci comportiamo? Come ci dovremmo comportare?

Relatori della serata saranno la Presidente Marta Torcini ed Elisa Cesan, dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva”, membro del Concistoro valdese di Firenze e operatrice nella Diaconia valdese fiorentina.

Per info: fiumidacquaviva@gmail.com – 3293276430 (Marta)

Per scaricare il volantino dell’iniziativa clicca qui

“Fiumi d’acqua viva” a fianco delle persone sieropositive e per la prevenzione contro l’Hiv/Aids

volantino_primodicembrefdavL’Associazione cristiana “Fiumi d’acqua viva – Pace, Giustizia e Salvaguardia del Creato” partecipa domani, 1° dicembre, alla giornata mondiale per la lotta all’HIV/AIDS invitando tutti i credenti a pregare secondo la Parola di 2Corinzi 12,9: “La mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza” dice il Signore.
“La nostra associazione desidera porre all’attenzione e alla preghiera di tutti e di tutte, le persone malate ed afflitte da questo morbo – dice Marta Torcini, Presidente Nazionale di “Fiumi d’acqua viva” – e vuole ricordare che usare il preservativo è un gesto d’amore cristiano e di tutela per la propria salute e per quella degli altri. Ci stiamo attivando per promuovere e sostenere progetti di prevenzione delle Malattie a Trasmissione Sessuale (MTS) e di sostegno ai sieropositivi perché cada lo stigma sociale – inumano, ingiusto ed assolutamente non cristiano – nei confronti di questi fratelli e di queste sorelle”.
fiumidacquaviva@gmail.comhttp://www.fiumidacquaviva.org

Per scaricare il volantino clicca qui.

“Fiumi d’acqua viva” aderisce alla preghiera per la pace di sabato 7 settembre

L’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Pace, giustizia e salvaguardia del Creato” aderisce alla preghiera ecumenica per la pace di sabato 7 settembre lanciata dal vescovo di Roma Francesco e fatta propria dal pastore Massimo Aquilante, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI).
“Tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà sono preoccupati dall’acuirsi e dal sorgere di nuovi conflitti nel mondo, in particolar modo per le situazioni di Siria ed Egitto” – dice Marta Torcini, Presidente di “Fiumi d’acqua viva” – “e del Medio Oriente. Un intervento militare occidentale in Siria avrebbe come unico scopo quello di accaparrarsi postazioni strategiche, non di difendere la popolazione civile ed esporrebbe l’umanità a tremendi rischi. Vogliamo pregare perchè il Signore instilli il bene nel cuore dei governanti, perché l’amore prevalga sul risentimento. La preghiera è uno strumento potente, meno disarmato di quello che molti non credenti possano ritenere.”
La Segreteria dell’Associazione invita soci, simpatizzanti e tutti i credenti a pregare, da soli o a livello comunitario, sabato 7 settembre alle ore 21 dando una traccia nella lettura della Parola biblica: Se uno dice: «Io amo Dio», ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto. (1 Gv. 4,20)

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Preghiera per la pace

Signore, Padre di tutti gli uomini,
accogli il grido dei piccoli, degli inermi,
delle vittime della guerra
e mostra la Tua predilezione per loro
fermando ogni violenza fratricida,
ogni progetto di distruzione e di iniquità.

Cristo nostra pace, convertici a Te,
alla Tua Croce,
al Tuo perdono universale,
al Tuo amore senza riserve per ogni creatura.
Fratello di ogni uomo,
fa sentire nel cuore di chi uccide e opprime
la Tua inquietudine di giustizia e d’amore.

Spirito Santo, Spirito della vita,
illumina la mente e scalda il cuore
di coloro che hanno in mano
la vita dei loro simili,
perché le ragioni della pace e della giustizia
trionfino sulle forze della morte
e gli uomini ed i popoli riconciliati
possano incontrarsi, parlarsi e riscoprirsi fratelli.

Amen.

Coesistenza nel rispetto reciproco: cristiani a confronto sull’omosessualità

Conversazione di Andrea Panerini con Paolo Ricca

Paolo Ricca (Torre Pellice, 1936) è uno dei massimi teologi italiani. Ha insegnato dal 1976 al 2002 Storia della Chiesa alla Facoltà valdese di teologia. Consacrato pastore della Chiesa valdese nel 1962, ha esercitato il ministero pastorale nella Chiesa valdese di Forano (1962-66) e di Torino (1966-76). Per conto dell’Alleanza riformata mondiale ha seguito il Concilio Vaticano II come giornalista accreditato, redigendone un commento teologico diffuso in diverse lingue. Insegna tuttora, come professore ospite, presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma. È stato per 15 anni membro della Commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico delle Chiese con sede a Ginevra. Ha lavorato in diversi organismi ecumenici. In Italia collabora regolarmente al lavoro Segretariato Attività Ecumeniche (SAE). È stato per due mandati presidente della Società Biblica in Italia. Nel febbraio del 1999 ha ricevuto un dottorato honoris causa in teologia dall’Università di Heidelberg e nel 2008 il «Predigtpreis – Kategorie Lebenswerk» del Verlag für die Deutsche Wirtschaft AG. Dirige, per la casa editrice Claudiana di Torino la collana «Lutero. Opere scelte».

Panerini: In quale occasione ha avuto modo di incontrare per la prima volta – durante il suo ministero pastorale – una persona omosessuale?
Ricca: Se ricordo bene tutto, l’incontro che più mi ha impressionato e mi ha obbligato a prendere coscienza della realtà omosessuale è quello con una persona che negava di essere gay, che non voleva essere omosessuale. Per questo motivo si era sposato, aveva avuto cinque figli, fedele – a suo dire – a sua moglie, ma giunto in una età più matura della sua vita personale non poté fare a meno di prendere visione di questa sua identità omosessuale, una disposizione che egli aveva sempre negato ma che alla fine ha prevalso e non poteva più essere rimossa.  Mi chiese, ricordo, che cosa avrebbe dovuto fare, se dichiararsi alla famiglia e abbandonarla fisicamente, uscire dall’equivoco oggettivo che egli stesso aveva creato per essere se stesso, oppure se lo consigliavo di continuare a fingere di essere quello che non era.

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Lettera di dimissioni del Presidente Panerini

Riceviamo e subito pubblichiamo per la lettura dei nostri soci e di tutti coloro che leggono il nostro sito.

Firenze, 1° giugno 2010

«Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap. 21,5)

Cari fratelli e care sorelle,
vi scrivo questa lettera per comunicarvi la mia irrevocabile decisione di dimettermi dalla carica di Presidente dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Evangelici su Fede e Omosessualità”. Questa decisione è maturata nelle ultime settimane principalmente pensando a due priorità personali: il mio trasferimento, nell’ottobre prossimo, a Roma presso la Facoltà Valdese di Teologia, finalizzato al ministero pastorale e la cura della mia poco solida salute, le cui condizioni sono note a molti di voi. Questi due fattori, uniti ad altri, mi fanno ritenere di essere incapace di ricoprire questa carica più a lungo.
Essere stato il Presidente di questa associazione fin dalla sua fondazione e, in precedenza, coordinatore per oltre due anni del gruppo della REFO da cui ha poi preso vita, è stato uno degli onori e delle soddisfazioni maggiori della mia vita: un onore non soltanto relativo all’aspetto istituzionale ma in primo luogo all’aver avuto il privilegio di conoscere, frequentare, gioire, soffrire e pregare con ognuno e ognuna di voi e con tutti coloro (chiese, gruppi, comunità, singole persone) che si sono aggiunti nel corso del nostro non sempre facile cammino.
Abbiamo fatto molto in questi ultimi mesi, per non parlare degli anni precedenti: da dicembre ad ora non solo serate bibliche e teologiche di notevole livello con ospiti di diverse confessioni cristiane, ma anche realizzato un culto cristiano dentro una cena conviviale con le comunità evangeliche (in primo luogo quella valdese) che ha toccato molti nel loro intimo; il convegno-ritiro di Casa Cares con Fulvio Ferrario, don Franco Barbero e Gianluigi Gugliermetto; la settimana di preghiera contro l’omofobia poche settimane fa, il nostro contributo per la realizzazione della Consulta contro l’omofobia del Comune di Firenze e l’impegno sociale e “politico” a sostegno dei diritti delle persone, senza mai cedere a strumentalizzazioni o ideologizzazioni che non hanno mai portato a niente nel nostro paese. Sono state esperienze per me faticose e tuttavia totalizzanti ed appaganti: quando una pluralità di uomini e donne che partecipano a queste attività possono dire – come molti hanno detto – che sono stati trasformati umanamente e nel loro percorso di fede dall’incontro con noi, fatica e perplessità svaniscono per lasciare il posto a una preghiera di ringraziamento nei confronti del Signore che si è servito di me e di tutti noi per i suoi scopi, nella certezza dell’inadeguatezza della mia persona di fronte a questi compiti.
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