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Anche quest’anno la nostra associazione aderisce alla giornata mondiale di lotta contro l’Aids
L’Associazione cristiana “Fiumi d’acqua viva – Pace, Giustizia e Salvaguardia del Creato” partecipa anche quest’anno al 1° dicembre giornata mondiale per la lotta all’HIV/AIDS invitando tutti i credenti a pregare secondo la Parola di 2Corinzi 12,9: “La mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza” dice il Signore.
“La nostra associazione desidera porre all’attenzione e alla preghiera di tutti e di tutte, le persone malate ed afflitte da questo morbo – dice Marta Torcini, Presidente Nazionale di “Fiumi d’acqua viva” – e vuole ricordare che usare il preservativo è un gesto d’amore cristiano e di tutela per la propria salute e per quella degli altri. Ci stiamo attivando per promuovere e sostenere progetti di prevenzione delle Malattie a Trasmissione Sessuale (MTS) e di sostegno ai sieropositivi perché cada lo stigma sociale – inumano, ingiusto ed assolutamente non cristiano – nei confronti di questi fratelli e di queste sorelle”.
fiumidacquaviva@gmail.com – http://www.fiumidacquaviva.org
Per scaricare il volantino clicca qui.
Un appello per la pace
Pubblichiamo qui l’appello degli organizzatori della marcia per la pace a cinquant’anni dalla prima Marcia organizzata il 24 settembre 1961 da Aldo Capitini.
Principi
Primo. Il mondo sta diventando sempre più insicuro. Se continuiamo a spendere 1.6 trilioni di dollari all’anno per fare la guerra non riusciremo a risolvere nessuno dei grandi problemi del nostro tempo: la miseria e la morte per fame, il cambio climatico, la disoccupazione, le mafie, la criminalità organizzata e la corruzione. Se vogliamo uscire dalla crisi dobbiamo smettere di fare la guerra e passare dalla sicurezza militare alla sicurezza umana, dalla sicurezza nazionale alla sicurezza comune.
Secondo. Se vogliamo la pace dobbiamo rovesciare le priorità della politica e dell’economia. Dobbiamo mettere al centro le persone e i popoli con la loro dignità, responsabilità e diritti.
Terzo. La nonviolenza è per l’Italia, per l’Europa e per tutti via di uscita dalla difesa di posizioni insufficienti, metodo e stile di vita, strumento di liberazione, strada maestra per contrastare ogni forma d’ingiustizia e costruire persone, società e realtà migliori.
Quarto. Se vogliamo la pace dobbiamo investire sulla solidarietà e sulla cooperazione a tutti i livelli, a livello personale, nelle nostre comunità come nelle relazioni tra i popoli e gli stati. La logica perversa dei cosiddetti “interessi nazionali”, del mercato, del profitto e della competizione globale sta impoverendo e distruggendo il mondo. La solidarietà tra le persone, i popoli e le generazioni, se prima era auspicabile, oggi è diventata indispensabile.
Quinto. Non c’è pace senza una politica di pace e di giustizia. L’Italia, l’Europa e il mondo hanno bisogno urgente di una politica nuova e di una nuova cultura politica nonviolenta fondata sui diritti umani. Quanto più si aggrava la crisi della politica, tanto più è necessario sviluppare la consapevolezza delle responsabilità condivise. Serve un nuovo coraggio civico e politico.
Sesto. Se davvero vogliamo la pace dobbiamo costruire e diffondere la cultura della pace positiva. Una cultura che rimetta al centro della nostra vita i valori della nostra Costituzione e che sappia generare comportamenti personali e politiche pubbliche coerenti. Per questo, prima di tutto, è necessario educare alla pace. Educare alla pace è responsabilità di tutti ma la scuola ha una responsabilità e un compito speciali.
“Fiumi d’acqua viva” aderisce alla preghiera per la pace di sabato 7 settembre

“Tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà sono preoccupati dall’acuirsi e dal sorgere di nuovi conflitti nel mondo, in particolar modo per le situazioni di Siria ed Egitto” – dice Marta Torcini, Presidente di “Fiumi d’acqua viva” – “e del Medio Oriente. Un intervento militare occidentale in Siria avrebbe come unico scopo quello di accaparrarsi postazioni strategiche, non di difendere la popolazione civile ed esporrebbe l’umanità a tremendi rischi. Vogliamo pregare perchè il Signore instilli il bene nel cuore dei governanti, perché l’amore prevalga sul risentimento. La preghiera è uno strumento potente, meno disarmato di quello che molti non credenti possano ritenere.”
La Segreteria dell’Associazione invita soci, simpatizzanti e tutti i credenti a pregare, da soli o a livello comunitario, sabato 7 settembre alle ore 21 dando una traccia nella lettura della Parola biblica: Se uno dice: «Io amo Dio», ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto. (1 Gv. 4,20)
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Preghiera per la pace
Signore, Padre di tutti gli uomini,
accogli il grido dei piccoli, degli inermi,
delle vittime della guerra
e mostra la Tua predilezione per loro
fermando ogni violenza fratricida,
ogni progetto di distruzione e di iniquità.
Cristo nostra pace, convertici a Te,
alla Tua Croce,
al Tuo perdono universale,
al Tuo amore senza riserve per ogni creatura.
Fratello di ogni uomo,
fa sentire nel cuore di chi uccide e opprime
la Tua inquietudine di giustizia e d’amore.
Spirito Santo, Spirito della vita,
illumina la mente e scalda il cuore
di coloro che hanno in mano
la vita dei loro simili,
perché le ragioni della pace e della giustizia
trionfino sulle forze della morte
e gli uomini ed i popoli riconciliati
possano incontrarsi, parlarsi e riscoprirsi fratelli.
Amen.
L’uguaglianza del mio matrimonio
Alan Wilson*
Fino da quando ho espresso la mia opinione su questo argomento ho ricevuto molti messaggi di ogni genere, non tanto riguardo al matrimonio, ma riguardo all’atteggiamento delle persone verso l’omosessualità. Come stanno le cose?
Ho ricevuto poco più di 500 messaggi di vario tipo, la maggior parte per quanto posso capire da Cristiani di una qualche denominazione. Questo significa che molti altri nella società hanno smesso di tormentarsi su questo argomento e sono giunti, se non alla piena accettazione, almeno al riconoscimento che le persone gay sono persone come loro, e ciò che fanno le persone nel proprio letto sono affari loro. Circa l’80% dei messaggi ricevuti è di sostegno. Fra questi ve ne sono circa 20 – 30 di testimoni personali profondamente coinvolti in coppie gay, e raccontano di amore e fedeltà, qualche volta protrattisi, contro ogni previsione, per molti anni. Il riconoscimento legale non renderebbe queste relazioni più forti, ma le libererebbe dal biasimo. Fra i Cristiani praticanti ho ricevuto messaggi del tipo “Non parlare per me, ma….” e “ non in mio nome” che implicano la necessità di una maggior apertura, fiducia ed onestà, specialmente laddove il clero ha tentato di ricompattare i fedeli su una linea di pensiero convenzionale. E’ impreciso caratterizzare tutti i Cristiani Evangelici come contrari. Molti di loro sono assai più pensosi, sfumati e conflittuali, con un forte istinto evangelico non sull’ultima trincea di una particolare interpretazione della Bibbia ma sforzandosi di essere buona novella per le persone reali. La maggior parte delle Chiese locali è aperta a tutti.
Del restante 20% dei messaggi, circa il 90% possono essere visti soltanto come espressione di crudo pregiudizio e bigotteria. La frase “Non sono omofobico, ma….” in realtà significa “sono omofobo, (più o meno duramente!), ma non voglio parlare di questo”. Alcuni di questi commenti sono più gentili di altri. Mi è stato scritto che gli omosessuali sono pidocchi, animali, insetti, dovrebbero essere abortiti prima della nascita, disgustosi, pervertiti, sessualmente voraci, assassini di massa e sub-umani, tutto questo solo perché sono gay. Così, che il pregiudizio sia gentile, ipocrita o crudo, c’è un carosello di possibilità la fuori…….E’ semplicemente falso pretendere che non ci sia omofobia nella Chiesa. E’ invece piena, chiaramente, e se i capi della Chiesa non si svegliano e agiscono per contrastarla, la Chiesa diventerà, persino più di quel che è adesso, l’ultima frontiera per un più o meno duro pregiudizio che scompare in ogni altra parte della società.
Un altro modo metaforico è stato “Vescovo tu provi ad essere carino, ma stai incoraggiando la SODOMIA!!!” (l’ultima parola sottolineata con la penna verde fino a trapassare la carta). Un buon numero di altrimenti inoffensive persone di Chiesa insiste nel definire gli omosessuali attraverso quello che immaginano facciano a letto, con una lascivia e ossessione che disturbano.
In quel 10% che rimane vi sono più riflessivi commenti sfavorevoli, fra gli autori dei quali mi sono fatto nuovi amici, e ho scoperto una capacità di confrontarsi su questo argomento fra i Cristiani, ancorché con riluttanza, che è impressionante. Alcuni messaggi inizialmente erano davvero ostili e rabbiosi verso di me. Quando mi sono confrontato con loro su una base positiva sulla quale si poteva concordare, la facciata si è sbriciolata e abbiamo potuto avere interessanti e fruttifere conversazioni. Questo può essere fatto.
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ONU: eliminato orientamento sessuale da condanna esecuzioni extragiudiziarie, sommarie ed arbitrarie
16 novembre 2010: il Comitato diritti umani dell’Onu ha approvato la risoluzione di condanna nei confronti delle esecuzioni extragiudiziarie, sommarie ed arbitrarie, eliminando tuttavia dal testo l’esplicito riferimento alle uccisioni legate all’”orientamento sessuale”.
L’Assemblea Generale Onu ogni due anni approva la risoluzione contro le esecuzioni extragiudiziarie, sommarie ed arbitrarie, che nel 2008 includeva il riferimento alle uccisioni commesse a causa dell’inclinazione sessuale della vittima. Quest’anno, il Marocco ed il Mali, per conto dei paesi africani e islamici, hanno invece presentato un emendamento mirato a cancellare le parole “orientamento sessuale”, sostituendole con “ragioni discriminatorie su qualsiasi base”.
L’emendamento è stato approvato con 79 voti favorevoli e 70 contrari, successivamente la risoluzione è stata approvata dal Comitato, che include tutti e 192 gli Stati membri dell’Onu, con 165 voti favorevoli, 10 astenuti e nessun voto contrario. La risoluzione, la cui approvazione in Assemblea Generale è attesa per dicembre, specifica diversi altri tipi di uccisioni, comprese quelle legate a ragioni razziali, etniche, nazionali, religiose o linguistiche, oltre alle violenze su rifugiati, popoli indigeni e altri gruppi. “E’ un passo indietro, ed è estremamente deludente che diversi Paesi abbiano sentito il bisogno di rimuovere il riferimento all’orientamento sessuale, dal momento che proprio quest’ultimo rappresenta il vero motivo per cui tante persone in tutto il mondo subiscono violenze”, ha dichiarato Philippe Bolopion di Human Rights Watch.
Reazioni alla dichiarazione del Segretario di Stato Vaticano Bertone su “pedofilia e omosessualità”
Riportiamo le dichiarazioni di alcune associazioni italiane, tra cui la nostra
Ass. “Fiumi d’acqua viva – Evangelici su Fede e Omosessualità”
Dichiarazione del Presidente Panerini sulla conferenza stampa del 12 aprile del Segretario di Stato Vaticano
Firenze, 13 aprile 2010 – “Intervenendo brevemente sulle dichiarazioni rilasciate ieri a Santiago del Cile dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano – dichiara Andrea Panerini, Presidente Nazionale dell’Associazione “Fiumi d’acqua viva – Evangelici su Fede e Omosessualità” – sul presunto intreccio tra pedofilia e omosessualità, dobbiamo dire che esse mirano a creare un capro espiatorio per stornare le gravi responsabilità dell’attuale vescovo di Roma circa lo scandalo pedofilia nella chiesa cattolica romana. L’esternazione di Bertone – in sè gravissima e senza alcuna giustificazione oltre che meritevole delle peggiori punizioni della giustizia umana circa la grave diffamazione e la violenza verbale se il loro estensore non fosse coperto dall’immunità diplomatica – mira a creare un tremendo movimento di disinformazione in primo luogo nel popolo addormentato dei cattolici italiani (la stragrande maggioranza del quale non frequenta le chiese ed è fondamentalmente ignorante sui fatti della fede cristiana). Va da sè che le dichiarazioni del Segretario di Stato Vaticano – conclude Panerini – non hanno il minimo fondamento scientifico (in quanto la maggioranza dei pedofili in tutto il mondo è eterosessuale) nè tantomeno biblico e sono l’ennesima prova della mancanza di amore cristiano da parte del moloch di potere che si fa chiamare chiesa cattolica romana: esse creano ulteriore sofferenza a tutti i gay, le lesbiche e i transessuali – ma anche agli eterosessuali – cristiani nel mondo”.
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Gruppo “Il Guado” – Milano
Adesso basta Eminenza!
Nei giorni scorsi parecchie persone ci hanno chiesto di dire la nostra sugli scandali legati agli abusi sessuali compiuti da alcuni esponenti del clero nei confronti di minori. Abbiamo sempre evitato di intervenire pubblicamente per due motivi: il primo è legato al profondo amore che abbiamo per la Chiesa cattolica, un amore che, nel momento in cui la vediamo in grave imbarazzo a causa dei comportamenti criminali di alcuni suoi preti e delle sciocchezze pronunciate da alcuni suoi dignitari, ci porta a conservare quel silenzio preoccupato di chi vede una persona cara nei guai; il secondo è invece legato alla scelta di non contribuire, intervenendo su vicende che riguardano abusi sessuali su minori, a quell’idea malsana che, alimentata da un’omofobia strisciante, mette in relazione queste vicende con l’omosessualità.
Non bastano le buone intenzioni quando si proibisce l’uso del preservativo
Panerini: per una sessualità libera e responsabile
Il vescovo di Roma, Benedetto XVI, ha affermato ieri (29 novembre), in vista del primo dicembre – giornata mondiale della lotta all’Aids – che “la chiesa (cattolica romana) non cessa di prodigarsi per combattere la malattia, attraverso le sue istituzioni e il personale a ciò dedicato” e ha invitato tutti ad aiutare in questa opera.
“Non basta chiedere aiuto nei confronti di una azione e solidarietà generica contro l’Aids come fa il vescovo di Roma, papa Benedetto XVI – commenta il Presidente dell’associazione evangelica su fede ed omosessualità “Fiumi d’acqua viva” Andrea Panerini – La chiesa cattolica romana è responsabile, e non lo diciamo per far facile polemica, dell’aver fatto passare l’idea che l’uso del preservativo per la prevenzione del terribile flagello sia inutile a livello scientifico e inaccettabile dal punto di vista della morale. Premesso che è sempre più urgente, in tutti i paesi, una educazione per una sessualità responsabile secondo il principio della libertà del cristiano nella sua responsabilità nei confronti di Dio, le posizioni della chiesa cattolica romana sull’uso del preservativo non hanno nessun fondamento scientifico e sono in contraddizione profonda con la morale e la teologia cristiana. Far usare e promuovere l’utilizzo dei preservativi nei confronti di popolazioni o singoli individui in situazioni di promiscuità e rischio, senza alcun facile giudizio, è un atto di amore cristiano che travalica qualunque tipo di moralismo. I malati di Aids sono i lebbrosi del XXI secolo – conclude Panerini – Gesù ci chiama ad un amore incondizionato verso di loro, come verso i fratelli e le sorelle che sono sani: non basta l’encomiabile volontariato di alcuni religiosi cattolici per cancellare le pesanti responsabilità nella mancata prevenzione”.